Regia di John Carpenter vedi scheda film
Povertà di mezzi ma grandi idee. Di Carpenter sono regia, soggetto, sceneggiatura, musiche. Da vedere per sorridere e riflettere Tre scene sono state prese di peso e inserite da Cameron nella saga di "Alien"
E' ovvio che un film realizzato negli anni '70 si deve guardare con occhi particolari, con accondiscendenza ma anche con attenzione; nel caso di un film di Carpenter ancora di più: la povertà dei mezzi e una certa ingenuità non sono disvalori, ma il modo per vedere il film con gli occhi del regista. Infatti, in questo film di fantascienza, nel momento in cui non "pesano" affatto gli effetti speciali emergono smaglianti il suo talento visionario e il suo umorismo tetro (la scena finale con la bomba, che non racconto). Piccola nota: tre scene sono state prese di peso e inserite da Cameron nella saga di "Alien": il gioco con il coltello intorno alle dita della mano; il dialogo con le residue memorie di un defonto (qui il cadavere di un uomo conservato in ibernazione, forse influenzato da P. Dick, là "sintetici" semidistrutti riattivati con l'elettricità); il passaggio attraverso i condotti dell'aria alla caccia dell'alieno, con l'attraversamento di un quadrivio verticale.
Gustosi i riferimenti agli anni '70 e alla controcultura americana dell'epoca.
Di Carpenter sono regia, soggetto, sceneggiatura, musiche.
Da vedere per ridere e riflettere
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