Regia di Jean Cocteau vedi scheda film
Critica divisa su questo titolo di uno degli artisti più polivalenti e 'cool' del novecento: Jean Cocteau. Un dramma risolto in due stanze dai riferimenti decisi all'omonima pièce teatrale (sempre dell'autore), tanto da diventare un solo corpo di cine-teatro. Non conosco la versione originale così il mio giudizio è 'libero' nei confronti di questa storia di tensioni borghesi, fra amori e frustrazioni che portano allo scontro dei caratteri. Caratteri simbolicamente divisi fra due diverse generazioni: quella ottocentesca ormai superata e quella turbata nata fra le due guerre. La decadenza della condizione borghese permette al regista di analizzare i comportamenti intimi di questa famiglia, dove tutti tradiscono tutti. Le pulsioni come sempre frantumano le illusorie convenzioni sociali. Les Parents Terribles è un film teso sul filo psicologico della gabbia dei sentimenti, senza vincitori ma solo vinti, dove l'abbandono amoroso è un tremendo alito di vento che oltre alla consapevolezza di essere vivi porta alla crisi. Ecco ci troviamo in un cinema della 'crisi', una crisi d'identità, una crisi di un'epoca, anticipatrice di quella che di lì a poco cambierà la faccia del mondo occidentale. D'obbligo la citazione finale (molto Renato Zero!):
- E il carrozzone continuò la sua strada, gli zingari non si arrestano mai.
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