Regia di Aldo Lado vedi scheda film
Fin da piccoli Enzo e Agata sono stati due cugini molto legati, tanto che crescendo la loro relazione si è fatta piuttosto morbosa. Quando, ormai adulti, lei decide di sposarsi per convenienza con un barone che in realtà non ama, tutto pare pronto per far diventare definitivamente quella relazione un rapporto tra amanti.
La cugina è un buon compromesso tra cinema d'autore e commedia erotica, genere quest'ultimo mai popolare come in quel 1974 in cui la pellicola esce; Aldo Lado è un regista preparato e dalle idee chiare, che qui ha peraltro a disposizione un budget rilevante e un cast tecnico e artistico altrettanto notevole, oltre che un copione dalle nobili origini letterarie. La cugina è infatti in principio un romanzo di Ercole Patti, trasformato in sceneggiatura da Luisa Montagnana e Massimo Franciosa, e messo in scena con sofisticata eleganza (la fotografia di Gabor Pogany e le musiche di Ennio Morricone risaltano su tutto) e al tempo stesso reso veicolo per una serie di caratterizzazioni comiche al limite del demenziale (due personaggi su tutti: quelli affidati a Christian De Sica e Francesca Romana Coluzzi) e scenette un po' fini a sé stesse tra atmosfere erotiche e ridanciane. Qualche nudo, qualche parolaccia, qualche battutaccia: questa era l'aria che tirava all'epoca nel cinema nostrano e in fin dei conti il testo di partenza si presta a questo tipo di divagazioni. Nel cast anche Massimo Ranieri e la canadese Dayle Haddon, Laura Betti, Stefania Casini, Stefano Oppedisano e Loredana Martinez. 3,5/10.
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