Regia di Aldo Lado vedi scheda film
Aldo Lado gira un erotico di tipo "incestuoso", come da prassi di certo cinema di genere italiano del tempo (Anni '70). Ispirato da un omonimo testo di Ercole Patti, Lado punta tutto sull'effetto liberatorio dell'esplosivo finale, avendo a disposizione una coppia d'attori esemplare. Eccezionale la colonna sonora del maestro Ennio Morricone.
Sin da piccoli, i cugini Enzo (Massimo Ranieri) ed Agata (Dayle Haddon) hanno stretto una relazione che va ben oltre la parentela. Con il passare degli anni, Enzo si allontana dalla cugina per frequentare l'università mentre Agata finisce in sposa, per matrimonio d'interesse, al barone Ninì (Christian De Sica). L'attrazione tra i due non ha però mai subìto un contraccolpo e il destino li fa incontrare di nuovo, questa volta arrivando a farli accoppiare in un rapporto sessuale completo.
Massimo Ranieri e Dayle Haddon
Interessantissimo erotico, ispirato all'omonimo romanzo di Ercole Patti e diretto dal raffinato e còlto Aldo Lado, voce atipica nella cinematografia di stampo italiano, e non solo per la realizzazione di alcuni importantissimi thriller (La corta notte delle bambole di vetro e L'ultimo treno della notte). Se mai ce ne fosse bisogno, questo è un altro film italiano che pone, al centro della storia, i rapporti (deviati) di parentela sfocianti nell'incesto. Bravissimi i due cugini (Enzo/Massimo Ranieri ed Agata/Dayle Haddon) costretti per contingenza (e necessità) a flirtare prima (da adolescenti) ed ad amarsi poi (da adulti). Il "coitus - continuamente - interruptus" è la vera forza motrice de La cugina, destinato a trovare soluzione di continuità in un finale altamente "catartico" e liberatorio.
Cugini in amore
E' palpabile, nel film di Lado, un forte senso di tensione (erotica) incrociata con una vena di malinconia cagionata dalla bellissima colonna sonora di Morricone: due ingredienti, trattati con garbo e raffinatezza da Lado, che lo elevano al di sopra della media più banale dei titoli del periodo. Dayle Haddon, di un bello che turba, si concede con classe in scene piuttosto audaci per l'epoca, supportata dall'altrettanto convincente Massimo Ranieri, attore purtroppo poco considerato (ad errore) nel cinema italiano Anni '70. La malinconica ma bellissima colonna sonora del grande Ennio Morricone (recentemente scomparso), appare in nètto contrasto con la tematica del film, ma forse per questo è ancora più efficace, contribuendo a rendere maggiormente emozionanti e avvincenti le ottime riprese di Aldo Lado.
Appassionante bacio tra cugini
"Pensare che non l’ho, sentire che l’ho perduta.
Sentire la notte immensa, più immensa senza di lei." (Pablo Neruda)
Scena liberatoria dell'accoppiamento tra Enzo ed Agata
L'eccezionale soundtrack di Ennio Morricone
F.P. 19/07/2020 - Aggiornamento della recensione pubblicata in precedenza su Il davinotti - Versione visionata in lingua italiana (durata: 90'30")
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