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Messi and Maud

Regia di Marleen Jonkman vedi scheda film

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La recensione su Messi and Maud

di alan smithee
6 stelle

ARTEKINO FESTIVAL 2019

Frank e Maud sono una coppia quarantenne bella, dinamica, un tempo unita anche dalla complicità che la passione per l'esplorazione a piedi di nuovi territori, ha finito per legarli anche sentimentalmente.

Tuttavia la circostanza di non riuscire ad avere figli, se da un lato lascia piuttosto indifferente l'uomo, dall'altro devasta completamente Maud, che si ritrova inerte e senza un fine, a domandarsi se continuare un rapporto che, dal suo punto di vista, diviene sempre più qualcosa di fine a se stesso.

Il viaggio in Cile che i due stanno compiendo, è l'ultimo appiglio in cui risiede l'eventuale salvezza della loro relazione. Ma la bellezza selvaggia e quasi incontaminata degli ameni spazi sudamericani seducenti ed ammalianti, non basta a tappare le falle di un rapporto di coppia agli sgoccioli.

Dopo l'ennesima lite, la donna decide di proseguire il viaggio da sola e, sulla sua strada, incrocia l'esistenza del giovane Messi, bimbetto soprannominato come il celebre calciatore in virtù di una sua viscerale passione per il pallone, prelevato a forza dal rozzo padre, ai danni di una madre succube e sottomessa.

I due, esuli per cause contingenti e bisognosi di un'affetto che si rivela estremamente compatibile l'uno con l'altra, intraprenderanno un viaggio chiarificatore ed utile a definire da un lato - per parte della donna - quel desiderio di maternità inespresso dalle drammatiche circostanze di vita in questo caso particolarmente inderogabili, e necessario dall'altro a riportare presso la madre il giovane e simpatico bambino, capace di tenerezze e slanci d'affetto in grado di sciogliere le più inderogabili reticenze caratteriali impresse dalle circostanze.

Al suo esordio nel lungometraggio, la regista olandese Marleen Jonkman realizza un film denso di urgenze e debordante di sentimenti palpabili, che si manifestano soprattutto con la vicinanza tattile e simbiotica tra i due protagonisti, assai eterogenei e che mai in altre circostanze il destino avrebbe potuto avvicinare in tal modo.

La storia evita sapientemente i trabocchetti emotivi che inficerebbero anche moralmente un racconto di formazione alla vita da una parte, e di identificazione ed accettazione della propria situazione dall'altro, e si fa forte nel rappresentare due personaggi forti e lucidi, perfettamente centrati e ottimamente resi dai protagonisti, la bella ed affascinante Rifka Lodeizen, la mamma che ogni adolescente sognerebbe di poter abbracciare, ed il piccolo tosto Cristobal Farias, bambino che riesce ad evitare le trappole morali entro cui spesso di impigliano, altrove e spesso, i personaggi della sua caratura.

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