Regia di Billy Wilder vedi scheda film
Love in the Afternoon (Amore nel pomeriggio) è il bellissimo titolo originale del film di Wilder (1957) che, non solo in italiano, è diventato Arianna, richiamando, col nome femminile, la storia di Sabrina (1954), ovvero della giovane americana figlia di un autista, arrivata ai piani alti della società americana, sposando un maturo playboy.
Le somiglianze fra i due film, però, sono piuttosto pallide: limitandosi alla presenza di Audrey Hepburn, incantevole protagonista dei due film, con un taglio di capelli diverso; di un affettuoso padre con intenti protettivi e di un maturo playboy.
Cambiano gli attori, invece: John Williams III è l’autista padre di Sabrina; Maurice Chevalier é il detective privato padre di Arianna.
Quanto al maturo playboy, a Humphrey Bogart, Wilder sostituì l’ex cowboy Gary Cooper, ma fu una scelta di ripiego dopo il rifiuto di Yul Brynner, che ritenne scandalosa la differenza di età fra la giovane e inesperta Arianna e un seduttore così attempato che avrebbe potuto farle da padre.
Parigi ha un ruolo importantissimo in Love in the Afternoon di cui è l’imprescindibile sfondo*: è la città in cui si mangia meglio e in cui si ama meglio a qualsiasi età: in cui si fa l’amore sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte. La tensione sottile dell’erotismo parigino si avverte in ogni strada, lungo la Senna o attraversando il fiume sulle barche destinate ai turisti e agli innamorati.
Se questo sia dovuto al fascino suggestivo di una città unica al mondo, o… all’immoralità dilagante in certi ambienti, non è dato sapere: ognuno ha le proprie risposte.
Wilder racconta con ironia affettuosa gli incroci sentimentali che trovano a Parigi il terreno più adatto e li mette in scena muovendo pochi personaggi: Arianna (Audrey Hepburn), studentessa di violoncello al conservatorio, compulsivamente attratta dai dossier che Claude Chavasse (Maurice Chevalier), suo padre, custodisce sotto chiave nel proprio ufficio, prezioso risultato delle sue detection, profumatamente pagate da un marito sospettoso (John McGiver) che è pronto a uccidere Frank Flannagan (Gary Cooper), l’amante segreto della moglie fedifraga…
Arianna farà di tutto per salvarlo, dando inizio alla meravigliosa storia di sostituzioni, di travestimenti, di bugie e di finzioni e infine di agnizioni, sulle note di una colonna sonora indimenticabile che ha in Fascination il degno accompagnamento dei brevi incontri pomeridiani, gli unici consentiti a lei, che, come tutte le ragazze “per bene”, la notte deve passarla a casa.
Film rischioso: il mélo, in agguato, è attentamente contenuto dalla grazia di un racconto che gioca con svolte e ribaltamenti senza clamori, che trova le parole giuste per preparare la conversione del maturo dongiovanni e che usa indimenticabili immagini per dirlo: la prima, fondamentale, è l'incontro – non casuale – , dopo un anno di lontananza, di Arianna con Flannagan nel foyer dell’Opéra, quando lei, guidata da un istinto infallibile, rovescia rapidamente il cannocchiale, riportando indietro i suoi ricordi e ritrovando il tempo non perduto degli appuntamenti pomeridiani… ; la seconda è la scena straziante dell’addio alla stazione che prepara la finale resa dei conti fra gli innamorati che finalmente non si nascondono più.
Wilder prosegue impeccabilmente il suo racconto con elegante e affettuoso distacco e con toni pacati, quasi seguendo, con gli occhi del vecchio Chevalier, la conclusione della favola, molto ben scritta (la bella sceneggiatura è di I,A.L. Diamond, alla sua prima collaborazione con lui),
* Sabrina “fu girato in California, tra gli studios di Hollywood per le scene di Parigi” (Wikipedia).
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