Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Così come la 'storia delle storie del cinema' (Histoire(s) du cinema) di JL Godard è un lavoro personalissimo che ripercorre il primo secolo di vita del cinema mediante lo sguardo del regista francese, allo stesso modo questo viaggio cinematografico di Martin Scorsese è un excursus soggettivo attraverso opere, registi e attori che hanno fatto la storia del grande schermo negli Stati Uniti. Più dispersivo il primo, più concentrato il secondo; più eterogeneo il primo e più schematico il secondo; ma bene o male i lavori si equivalgono per profondità dello sguardo e ampiezza della memoria. Qui Scorsese - aiutato dal documentarista Michael Henry Wilson - si ferma alla fine degli anni '60 perchè a suo parere non sarebbe corretto raccontare una storia a cui ha preso parte in prima persona: questo a testimoniare la serietà e la ricerca dell'imparzialità (davvero difficile, se non impossibile in questi casi) alla base del film. Fattori confermati dal continuo ricorso a immagini di archivio comprendenti interviste ai grandi registi americani, da Kazan a Welles, da Wilder a Nicholas Ray e via dicendo: sono davvero tantissimi. Perchè la durata di questo Viaggio è sconfinata ed è una di quelle rare occasioni in cui si conclude la visione di tre ore e quaranta minuti (!) di film con la sensazione di volerne ancora, con la speranza che il regista voglia concederci un bis. Nonostante la tenuta della struttura del racconto (organizzato per capitoli e per generi: gangster, western, musical...), nonostante l'ottima documentazione a disposizione, comunque è inevitabile che il film penda tutto dalla parte dei gusti di Scorsese, che infatti nel finale ammette di aver volutamente tralasciato grandi e grandissimi nomi per motivi sia di spazio che di piacere personale. 6,5/10.
Storia del cinema americano attraverso spezzoni di cento anni di pellicole, interviste con i più grandi registi e inserti di Martin Scorsese in prima persona, a commentare.
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