Regia di Concita De Gregorio, Esmeralda Calabria vedi scheda film
Interviste a donne del Novecento, celebri (registe, giornaliste, musiciste) e comuni.
Lievito madre è l’esito sullo schermo di un lungo lavoro da parte di Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica qui alla sua prima esperienza in veste di regista, che per quattro anni ha raccolto in un popolare blog testimonianze e opinioni femminili, destinate a sfociare dapprima in un libro (Cosa pensano le ragazze, 2016) e quindi a fornire la base per quest’ora tonda di documentario. Ad affiancare la De Gregorio c’è la montatrice Esmeralda Calabria, che già dieci anni prima aveva condiviso una regia (con Peppe Ruggiero e Andrea D’Ambrosio) che non passò inosservata, cioè quella di Biutiful cauntri, sulla crisi dei rifiuti in Campania. Ma il vero piatto forte di Lievito madre sono le donne intervistate, fra le quali non si possono non citare Cecilia Mangini, Dacia Maraini, Giovanna Marini, Inge Feltrinelli, Piera Degli Esposti, Adele Cambria (subito dopo deceduta), Nada, Benedetta Barzini, Emma Bonino, Maria Giulia Crespi e Natalia Aspesi. L’obiettivo del lavoro dovrebbe essere uno sguardo femminile su un secolo di Storia – una buona parte delle protagoniste del film ha passato l’ottantina – principalmente, ma non solo italiana; si parla di famiglia, di bellezza, di vecchiaia, di maternità, di lavoro e sostanzialmente a ruota libera. Ma qualcosa sfugge di mano alle registe e spesso la chiacchiera prende il sopravvento, sminuendo la carica ‘politica’ dell’opera e finendo perfino qualche volta con il ricorrere, certo in maniera involontaria, ad abusati stereotipi protofemministi assolutamente sorpassati (quando non oltraggiosi) a terzo millennio avviato da oltre tre lustri. Giusto non eccedere nella durata. 5/10.
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