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Tarda primavera

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su Tarda primavera

di steno79
10 stelle

VOTO 10/10  Un vedovo che si avvicina alla vecchiaia vive con una figlia di 27 anni ancora nubile, che ritiene suo obbligo prendersi cura del padre. La zia della ragazza critica questa situazione ed esercita delle pressioni sul fratello per combinare un matrimonio per la nipote Noriko.  Il padre, che fa il professore nella vita di tutti i giorni, pensa come a un possibile candidato ad Hattori, il suo giovane assistente, ma Noriko, dopo averlo conosciuto, rivela al padre che il ragazzo è già fidanzato. La zia si rimette subito alla ricerca e trova Satake, un giovane laureato che lavora in un'industria chimica (e che non verrà mai mostrato nel film). Per convincere la figlia, piuttosto riluttante, il padre le fa credere che sta per risposarsi con una giovane vedova e la rassicura dicendole che sarebbe molto contento se trovasse la persona giusta e si sposasse. Dopo un pò, Noriko accetta la proposta, si sposa e va a vivere col marito a Tokyo, mentre il padre resta a vivere da solo, avendo infine compiuto il suo dovere paterno.
Uno dei film preferiti dal regista e uno dei suoi classici immortali, considerato in patria al momento della sua uscita come "il film più profondamente giapponese mai realizzato". Un dramma familiare dai contenuti universali, anche se la vicenda è strettamente legata alla società giapponese: in quel periodo, la mentalità prevalente prevedeva che la donna dovesse necessariamente sposarsi, e che anche un matrimonio combinato fosse una soluzione positiva, rispetto alla prospettiva di restare zitella. Il film inaugura quella che è stata definita la "fase matura" del cinema di Ozu, con una semplicità stilistica ed estetica che si associa perfettamente alle storie narrate, ed una messa in scena che prevede soprattutto inquadrature fisse (anche se non mancano significativi usi della carrellata, ad esempio nella scena della passeggiata in bici sulla spiaggia). Ambientato nei primi anni del dopoguerra, ci mostra una società in rapida evoluzione, con un conflitto fra i valori più rigidi imposti dalla tradizione e nuove influenze di modernizzazione portate soprattutto dagli Americani, che allora erano ancora la Forza militare che aveva sconfitto e occupato il Paese. Da notare che fra i personaggi principali, è proprio il padre quello schierato su posizioni più "moderne" (probabilmente riflettendo anche la visione del regista), mentre la figlia e la zia hanno qualche difficoltà in più ad allinearsi al nuovo corso. E' un dramma condotto con grande onestà, rispetto e affetto per i personaggi, senza sbavature melodrammatiche, di sublime intensità emozionale: l'inevitabile solitudine che il padre dovrà affrontare nella vecchiaia è bilanciata dall'ottimismo per il futuro associato al matrimonio della figlia e dalla necessità di riconoscere l'importanza del cambiamento. Setsuko Hara e Chishu Ryu, attori prediletti da Ozu, sono eccezionali e di straordinaria sensibilità nelle sfumature psicologiche che riescono a conferire ai rispettivi personaggi.

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