Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film
Un vedovo si rende conto che la figlia, desiderando prendersi cura di lui a tempo indeterminato, non intende sposarsi: per indurla a lasciare casa finge allora di essere in procinto di riprendere moglie. Parabola familiare raccontata in tono pudico ed essenziale, nel consueto stile di Ozu. In filigrana si può intravedere un discorso sulla società giapponese, in rapida trasformazione dopo la guerra, e sul dovere di solidarietà fra vecchi e giovani, sempre più distanti gli uni dagli altri, ma sono elementi che rimangono sullo sfondo e non impongono una lettura sociologica. Giustamente celebrata la scena finale, con il vecchio rimasto solo che si sbuccia lentamente una mela e il repentino passaggio a un’immagine di onde marine in movimento (metafora del susseguirsi incessante delle generazioni). La solitudine porta così lontano, dice Enrico Ruggeri.
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