Regia di Ermanno Olmi vedi scheda film
Riscrittura smitizzante e razionalistica della storia dei Magi: dopo aver visto una cometa sfrecciare nel cielo e averla interpretata come l’annuncio del nuovo re del mondo, gli abitanti di un villaggio situato in una zona imprecisata del Medio Oriente (dove comunque si pratica la religione ebraica, dato l’uso dei libri biblici) si mettono in cammino verso il luogo della sua presunta manifestazione sotto la guida di un sacerdote; per la strada qualcuno defeziona e qualcun altro si aggrega. Film il cui andamento faticoso (quasi tre ore) vuole rendere la fatica del viaggio. Stucchevole l’uso della parlata toscana (con relative gag del centurione, che non strappano neanche un sorriso), giustificata da un’esilissima cornice narrativa, limitata ai titoli di testa, che rivela trattarsi di una sacra rappresentazione. Innovativo e coraggioso il finale, in cui il sacerdote ordina la fuga da Betlemme per paura di Erode, inventandosi di aver avuto una visione celeste, e poi si impossessa delle offerte dei pellegrini per finanziare la costruzione di un tempio. Da una parte l’autenticità della fede popolare, dall’altro l’opportunismo del clero: questo è il senso ancora attuale del film, espresso però con eccessiva pesantezza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta