Regia di Giovanni Roccardi vedi scheda film
Una barca approda nel mar Rosso; si tratta di una spedizione scientifica, finanziata dall'industriale Lama, che ha preteso la presenza a bordo di sua figlia Barbara. La ragazza in realtà è stata imbarcata per punizione, per impedirle di frequentare uno spasimante non gradito al padre; farà quindi di tutto per rendersi insopportabile, rischiando anche la vita in un'immersione non programmata.
Poco si sa di Giovanni Roccardi, che Wikipedia sostiene essere approdato al cinema realizzando cortometraggi documentaristici di ambientazione acquatica, dopo una breve carriera nella Marina militare; di certo questo Africa sotto i mari è il suo primo lungometraggio a soggetto (un soggetto attinente ai suoi interessi), e altrettanto indubbio è che l'opera sarebbe immediatamente finita nel dimenticatoio se non fosse per la presenza di una giovane Sophia Loren, peraltro in un ruolo da protagonista. Appena maggiorenne e pettoruta oltre ogni dire per gli standard nostrani dell'epoca ('maggiorate fisiche': così venivano definite le figure femminili dal petto prorompente), la Loren è decisamente bella, ma ha il piccolissimo difetto di non essere assolutamente in grado di recitare: se al doppiaggio interverrà la voce di Renata Marini, per migliorare tutto il resto l'inesperto Roccardi può far poco. Fra l'altro in questa pellicola troviamo anche un altro quasi esordiente di futuro successo, cioè Antonio Cifariello; altri nomi di rilievo nel cast non ci sono (Umberto Melnati, Steve Barclay, Alessandro Fersen), a testimonianza del budget ristretto con cui l'operazione è stata affrontata. Sceneggiatura del regista, di Alessandro De Stefani e di Giuliano Tomei: una storiella sentimentale avventurosa che preme essenzialmente sulle panoramiche sottomarine e sul lieto fine inevitabile; Roccardi guida anche le riprese sott'acqua, che nel complesso dell'opera sono certamente la cosa meglio riuscita. 2,5/10.
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