Regia di Brian O'Malley vedi scheda film
The Lodgers - Non infrangere le regole (2017): Bill Milner, Charlotte Vega
The Lodgers è un horror irlandese caratterizzato da una scenografia tetra e pretenziosa a supporto di una sceneggiatura davvero poco originale, non debitamente "quadrata" e apparentemente in credito di tempo speso in alcuni passaggi che rasentano il lassismo. E dire che l'atmosfera non manca: una vecchia villa maestosa e fatiscente con intorno un bosco padronale e un laghetto privato nel contesto rurale irlandese degli anni venti del 1900.
I due "lodgers" (residenti/inquilini) della villa sono fratelli gemelli (non certo omozigoti) diversi nell'aspetto, nel sesso, nel carattere e vittime di una maledizione che attraverso le rime di una macabra nenia li costringe a vivere legati l'uno all'altra e al tempo stesso confinati tra le mura di quella casa nelle ore notturne.
Divenuta maggiorenne, Rachel (la rivelazione Charlotte Vega) sente il peso della prigionia e attratta dal mondo esterno inizia a "sfidare" le regole e i timori del fratello Edward (incapace di varcare la soglia) scatenando le ire delle anime dei loro avi che infestano lo scantinato della casa.
Niente di nuovo dunque sul "fronte" delle idee ma anche una base ad ampio spettro sulla quale si sarebbe potuto "edificare" di più mentre la sensazione è che ci si sia voluti limitare alla narrazione soporifera con rarissimi momenti adrenalinici, affidandosi (al peggio) alla magnifica tetraggine di scenari e arredamenti.
Gli scricchiolii, le statue che danno le spalle e la misteriosa umidità delle stanze (abusata) che inverte ogni legge gravità (goccioline che da una botola misteriosa sul pavimento risalgono al soffitto) in effetti funzionano, così come le stanze polverose e lo sfacelo dello stato di totale abbandono (talvolta si notano lampadari caduti e vetri rotti), tuttavia ciò non è sufficiente a far entrare nel vivo di una vicenda narrata con un filo di pressapochismo.
I personaggi sono privi di radici: il bullo rissoso, il soldato irlandese rimasto invalido dopo aver combattuto per gli inglesi (tacciato per questo di tradimento), la sorella del soldato e la loro madre oltre a Birmingham, un anziano tutore del patrimonio dei Lodgers.
Il villaggio è tutto qui e il resto non esiste, così come la caratterizzazione delle singole storie (nessun accenno).
Si battono diverse strade fino alla virata verso una "debole" sensualità.
Ogni "sgarro" di Rachel è scandito dal riluttante sciabordio della botola mentre tra sequenze ridondanti e qualche rissa poco utile all'insieme, ci si prepara alla volata finale nell'attesa (vana) di una trovata illuminante che possa spiegare anche solo in parte il perché della maledizione.
Affascinante e deludente.
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