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1918 - I giorni del coraggio

Regia di Saul Dibb vedi scheda film

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La recensione su 1918 - I giorni del coraggio

di gerkota
9 stelle

ARRIVATO IN ITALIA NEL 2020 SOLO IN DVD

VISTO SU PRIME VIDEO NEL DICEMBRE 2022

 

Nell’assurdo mattatoio che fu la prima guerra mondiale il parossismo dell’inumanità fu raggiunto sul fronte occidentale nei lunghi giorni della cosiddetta Offensiva di Primavera, pianificata ed eseguita a partire dal 21 marzo del 1918 dall’esercito tedesco considerato ed effettivamente prossimo alla resa ma ancora smanioso di martellare e aggravare le perdite già ingenti nelle file dei nemici anglo-francesi. Fu una mattanza fondata soprattutto sul cannoneggiamento senza sosta che distrusse le trincee e maciullò i circa 160.000 soldati inglesi e transalpini in esse asserragliati e non del tutto preparati a ciò che contro di loro stava per scatenarsi.

 

scena

1918 - I giorni del coraggio (2017): scena

 

Dall’opera dello scrittore e sceneggiatore inglese Robert C. Sherriff è tratta questa bellissima e commovente pellicola del regista britannico Saul Dibb (Suite francese nel 2014), altro artista del cinema che negli ultimi anni - quelli intorno al centenario della Grande Guerra – ha voluto inserire nella propria filmografia un’opera dedicata a quel conflitto i cui segni nella coscienza di molti popoli sono ben lungi dall’essere sbiaditi. Impossibile, nel guardare questo 1918 – I giorni del coraggio, non pensare – solo per citarne un paio - al 1917 di Sam Mendes (2019) o al recentissimo Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger (2022) per gli inevitabili raffronti ma con lo spirito non di estrapolare il meglio o il peggio ma molto più moderatamente porre insieme il maggior numero possibile di elementi comuni o che, presenti in un film, nell’altro lo siano in modo più cubitale o, viceversa, affilato.

 

Sam Claflin

1918 - I giorni del coraggio (2017): Sam Claflin

 

Se, ad esempio, nei due epigoni succitati un ruolo preponderante lo hanno azione con fasi di combattimento e una certa spettacolarizzazione della guerra in fatto di armi, esplosioni e campo di battaglia, nel suo lungometraggio Dibb mette senza remore in primo piano tutta l’apparecchiatura di caratteri e rapporti umani che precede lo scontro armato decisivo, che a lungo sembra quasi lasciato in secondo piano, al punto che può sorgere il dubbio che non sarà mai mostrato. Ne scaturisce una sorta di piece teatrale dove è il dialogo a farla da padrone, ambientata perlopiù al lume di lampada ad olio dei legnosi e muffi alloggi degli ufficiali ricavati sotto i bastioni fangosi brulicanti di soldati semplici e sottufficiali all’addiaccio. Seduti di fronte a tavolacci lerci, tenenti e capitani di diverso rango e incarico si scambiano battute, insulti, frustrazioni, lacrime e terrore nell’attesa che giunga il momento di morire.

 

Asa Butterfield

1918 - I giorni del coraggio (2017): Asa Butterfield

 

È conseguenziale che in una struttura filmica di questo tipo una prerogativa importante sia insita nella bravura degli attori:

Sam Claflin (lanciato a partire dal 2012 col ruolo nella saga Hunger Games) è il capitano Denis Stanhope della sventurata compagnia C, personaggio con l’onere di mostrare i danni più intimi causati dalla brutale condizione cui la vita di trincea costringeva uomini tutti consapevoli della propria condanna a morte. La perdita di capacità di relazione e l’alcolismo, lasciano solo a sprazzi intravedere brandelli di bontà e nobiltà d’animo di un ufficiale divenuto ormai lo scarto di ciò che fu prima della guerra. Claflin nel 2018 si meritò la candidatura come miglior attore protagonista dal giornale londinese London Evening Standard.

Asa Butterfield (esploso nel 2008 grazie alla parte principale ne Il bambino con il pigiama a righe e nel 2011 consacrato con Hugo Cabret) incarna il sottotenente Jimmy Raleigh, studente voglioso di dare il proprio contributo nel vicino conflitto mondiale, del tutto inconsapevole di ciò che lo aspetta e, in breve tempo, anche lui abbrutito dalla sanguinosa realtà in cui si trova immerso. Il suo ruolo in questo film può essere messo in parallelo a quello del protagonista del succitato Niente di nuovo sul fronte occidentale, Paul Bäumer (interpretato dall’austriaco Felix Kammerer), seppure con le differenze d’impatto con la guerra che esistono tra un ufficiale e un militare di truppa, soprattutto per l’ingenuità che con malinconia e violenza perde luce e scivola nel buio terrificante dello sgomento.

Paul Bettany (di cui ho recentemente ricordato la bella prova in A Beautiful Mind, 2001) è straordinario nella divisa del tenente ‘Zio’ Osborne, veterano, sensibile e intellettuale con la sua pipa sempre accesa, anima ‘positiva’ della compagnia e, soprattutto, dei suoi colleghi graduati, tutti in qualche modo meno capaci di nascondere e, a tratti, controllare la propria disperazione. Amico ormai fraterno dell’ormai perduto capitano Stanhope, diviene mentore anche del pivellino ma coraggioso Raleigh, col quale affronta il momento più drammatico della vicenda.

Stephen Graham (protagonista dell’apprezzato Boiling Point, 2021) è il sottotenente Trotter, anche lui ormai navigato ufficiale che, insieme a ‘Zio’ almeno nei momenti di convivialità tra un turno di guardia e l’altro, tenta di mitigare con un’insperata vena di ottimismo la disperazione dei compagni di sventura. L’attore di Kirkby dimostra ancora una volta l’efficacia della sua recitazione ‘verace’.

Toby Jones (nel cast dell'horror The Pale Blue Eye - I delitti di West Point, da pochi giorni approdato nelle sale italiane) è il soldato Mason, toccato dalla fortuna di saper spignattare e così approntare pasti a malapena commestibili per un’improvvisata mensa ufficiali ricavata nel fango di un cunicolo. Anche lui segnato dalle sofferenze di anni di trincea, emerge per sensibilità nel captare gli umori mutevoli dei superiori e nel realismo della sua rassegnazione al momento di risalire allo scoperto per affrontare il nemico.

 

Paul Bettany

1918 - I giorni del coraggio (2017): Paul Bettany

 

Il terrore per la fine imminente attanaglia migliaia di uomini, tutti accomunati da un obbligo: trovare il coraggio di combattere al fronte; e da un destino: aver perso la speranza. 1918 – I giorni del coraggio è un film imperdibile per chiunque, ma soprattutto per chi ama il genere di guerra e abbia desiderio di capire – per quanto sia possibile – cosa può aver provato chi combatté in quel bestiale conflitto.

Rivedibilità: 8/10

Voto: 8,5

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