Regia di Louis C.K. vedi scheda film
Uno sceneggiatore televisivo sulla breccia conosce il regista che da sempre adora. Questi, prossimo alla settantina, ha la fama di seduttore di ragazzine; in men che non si dica stringe amicizia con la figlia 17enne dello sceneggiatore, mandandolo in crisi.
La carriera di Louis CK come regista cinematografico non è esattamente fitta di titoli, ma inequivocabilmente dimostra come l’attore americano dalle origini ungheresi si sia sempre mosso con grande oculatezza sul grande schermo, mettendosi dietro la macchina da presa soltanto quando in possesso di idee e stimoli adeguati. I love you, daddy è la sua terza regia, a ben 16 anni di distanza dall’opera seconda Pootie Tang (2001); Louis CK firma anche la sceneggiatura e il soggetto (quest’ultimo insieme a Vernon Chatman, il genio – tra le altre cose – di The shivering truth e già coproduttore della serie TV Louie), curando anche il montaggio interamente da solo, rivestendo il ruolo di coproduttore e, cosa già meno scontata, di protagonista del film. Il risultato è un pasticcio dalle buone intenzioni, meno comico di quanto ci si potrebbe aspettare conoscendo l’autore, ma dalle interessanti trame agrodolci che sembrano un po’ voler fare il punto sulla vita e sulla carriera di Louis CK, classe 1967 e perciò fresco di compimento dei 50 anni. In tal modo la fotografia in bianco e nero di Paul Koestner fa ossessivamente pensare al Fellini di 8 e ½, mentre nel personaggio del regista-Maestro avanti con gli anni e accusato senza alcuna prova di molestie (affidato a un buonissimo John Malkovic) non si può che ritrovare l’ombra di Woody Allen. Al netto di citazioni più o meno volontarie, I love you, daddy è una storia di rimpianti e di sorrisi, con al centro il turbolento rapporto tra un padre famoso e una figlia adolescente (Louis CK, come spesso ripete nei suoi spettacoli, ne ha due); rapporto destinato a crollare inesorabilmente non appena la cortina protettiva paterna si stringe eccessivamente, dimostrando che il troppo affetto – in fondo – vero affetto non è. Altri interpreti degni di nota: Chloe Grace Moretz, Rose Byrne, Charlie Day, Helen Hunt, Edie Falco, Pamela Adlon ed Ebonee Noel, per un cast prepotentemente femminile che una volta di più fa l’occhiolino a Fellini (con l’apice nella scena della festa di compleanno, quando Glen chiede scusa a tutte le donne). 4/10.
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