Regia di Giulio De Santi vedi scheda film
Imperfetto, ma non poteva essere altrimenti, con una notevole cifra estetica relativa alla iperviolenza
Infidus é un film indipendente italiano del regista Giulio de Santi del 2015 nel quale la violenza visiva risulta preponderante e l'effetto che scatena lo rende decisamente un prodotto per amanti del gore piú estremo, da evitare se deboli di stomaco.
Il sottoscritto aveva seguito il filone indipendente di splatter tedesco della fine degli anni 80, nel quale facevano parte i vari Jorg Buttgereit, Andreas Schnass, Olaf Ittenbach, Uwe Boll e vedendo questo Infidus, data l'affinità d'intenti, me lo hanno riportato alla memoria.
Bisogna peró far notare che la pochezza di mezzi tecnici ed economici rendeva, mi riferisco in particolar modo ai films di Schnass, spesso grottesco l'effetto delle azioni violente proposte come le mutilazioni, sgozzamenti, decapitazioni o similari invece i passi avanti e l'esperienza maturata da De Santi (qualcuno puó ricordare il suo piú noto 'Adam Chaplin') negli effetti speciali, visivi e la creazione di modelli anatomici, ben riprodotti, fa sì che
questo genere, che presuppone un susseguirsi continuo di atti violenti nei quali non si lascia niente all'immaginazione, abbia raggiunto un livello di pregevole fattura.
Nello specifico si tratta di un soggetto in cui si intrecciano due vendette a margine di crimini nei quali un'organizzazione formata da biechi personaggi produce snuff movies a favore di un perverso mercato clandestino.
Come chi ha letto altre mie recensioni sa bene ho un debole per le pellicole prodotte in b/n come questa, che presenta peró inserti a colori con predominanza del vivido rosso-sangue (guardacaso!), e ció acuisce l'effetto orripilante di varie sequenze nel quale il fluire di fluido nerastro, il sangue in b/n, crea una sorta di effetto iperrealista che amplifica il climax orripilante, fine ultimo a cui questo genere ambisce.
Bisogna peró evidenziare le lacune che giocoforza tali produzioni, la Necrostorm, mostrano: una recitazione al limite del dilettantesco e con degli evidenti limiti di dizione.
I personaggi parlano in un romanesco che si presta bene e che puó far ricordare il contesto suburbano nel quale fu commesso il crimine de 'Il Canaro', ed a tal proposito se qualcuno volesse puó leggere il mio giudizio su 'Dogman' e forse capirà i miei gusti propensi al cinema sporco e incorrect, come Infidus, rispetto a quello 'furbino' ed autoreferenziale del film di Garrone, che solitamente adoro.
Comunque se anche voi vedendo questo genere di pellicole vi fate la domanda: sono piú malato io o chi ha concepito queste efferatezze! non potete perdere questo potente, chiaramente di genere e violentissimo 'Infidus'
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