Regia di Tomaso Sherman vedi scheda film
Rose, donna matura, è una mercante d'arte americana che si trova a Roma per lavoro. Qui viene corteggiata da un ragazzo ben più giovane di lei, Stefano, decisamente attraente.
Quattro storie di donne è una serie di film televisivi – un poker, come si intuisce dal titolo – prodotta dalla Rai e affidata a quattro differenti registi; i primi tre sono Dino Risi, Carlo Lizzani e Franco Giraldi, nomi già piuttosto quotati. Rose (ogni episodio, a sé stante, ha per titolo il nome della protagonista) è stato l’ultimo ad andare in onda, diretto dal meno noto Tomaso Sherman, attivo dalla fine degli anni Settanta quasi esclusivamente per la tv di Stato (rimarrà fedele a tale ruolo anche in seguito: firmerà fra le altre cose I ragazzi del muretto e vari capitoli della saga di Incantesimo). Pare evidente che le Quattro storie di donne siano pellicole in media non particolarmente entusiasmanti, girate più come lavoro che con effettivi intenti artistici, ma in questo caso si ottiene probabilmente il risultato più claudicante della serie: Rose è un polpettone in salsa di Vacanze romane (William Wyler, 1953) che, pur mantenendo un tasso di verosimiglianza maggiore anche del più riuscito film americano ambientato/girato in Italia, affastella luoghi comuni sentimentali e banalità da fotoromanzo con l’unica particolarità della differenza di età fra i due protagonisti, per una volta a tutto vantaggio della donna. Non un’opera memorabile, insomma, sebbene in scena compaiano fra gli altri Valerie Perrin, Pamela Tiffin, Stefano Dionisi, Brett Halsey, Nino Castelnuovo, Venantino Venantini e Teresa Ann Savoy; nel cast tecnico spiccano invece Luciano Tovoli (fotografia), Sergio Montanari (montaggio), Fiorenzo Carpi (musiche) e l’accoppiata Ennio De Concini – Cristina Comencini per la sceneggiatura. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta