Regia di Karel Reisz vedi scheda film
Una giovane Meryl Streep in una produzione britannica tratta da un romanzo di John Fowles che fu un vero caso letterario sul finire degli anni Sessanta. Diretto dal veterano Karel Reisz, che si era distinto ai tempi del Free Cinema con pellicole come "Morgan matto da legare", il film alterna una tormentata storia d'amore vittoriana fra un gentiluomo e una donna di dubbia moralità con le vicende degli attori che interpretano i rispettivi ruoli sul set. Il romanzo è noto per l'estrema letterarieta' della voce narrante, che giudica i personaggi e i fatti narrati con l'ottica di un lettore a noi contemporaneo, e che lo sceneggiatore Harold Pinter ha cercato di rendere sullo schermo attraverso la trovata metacinematografica. Tuttavia, come è stato osservato da vari critici, il film gioca le sue carte migliori proprio nella vicenda melodrammatica ottocentesca, resa con estremo rigore figurativo e drammaturgico, mentre la parte ambientata sul set sa un po' di riempitivo e non brilla per una particolare originalità, anche se alcuni rimandi fra le due epoche e i rispettivi personaggi non mancano di cogliere nel segno. È un cinema d'autore che sa affidarsi con sicurezza alla bravura degli interpreti (impeccabile sia la Streep nel doppio ruolo di Sarah Woodruff e di Anna, sia un Jeremy Irons agli esordi ma già talentuoso), ma anche al nitore delle immagini di Freddie Francis che sanno rievocare la società vittoriana con esiti di grande suggestione e riprendono i paesaggi del Dorset come in una tela animata. Un piccolo gioiello che meriterebbe di essere più conosciuto. Ebbe cinque candidature all'Oscar ma nessun premio.
Voto 8/10
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