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La donna del tenente francese

Regia di Karel Reisz vedi scheda film

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La recensione su La donna del tenente francese

di Baliverna
9 stelle

Fim pacato ma teso, grande regia, grandi attori, il tutto con una notevole accuratezza formale. Un formato vincente di cui possiamo avere solo nostalgia.

Questo è un felice esempio di cinema dove vi sembra essere la quadratura del cerchio: regista più che valido (Reizs), attori bravi e famosi, sceneggiatura e dialoghi di ferro, possibili riflessioni e gradimento del grande pubblico.

Ciò precisato, va anche detto – a merito – che Reizs dirige senza fretta, prendendosi i suoi tempi, infondendo al film un andamento tranquillo. Nonostante l'apparente calma, tuttavia, la pellicola è innervata di tensione e di inquietudine, elementi che i personaggi si sforzano di nascondere sotto l'impassibilità e l'ipocrisia vittoriana.

Il risultato è un'opera piacevole da guardare, solidissima, che ci coinvolge sin dall'inizio e una trama originale. I dialoghi sono radi ma ben calibrati.

La definizione dei personaggi è anche degna di nota. Il personaggio Meryl Streep viene descritto molto bene dal dottore, il quale ha uno sguardo più limpido e lucido di quello del povero Charles (Irons), il quale è accecato dalla passione. Quegli afferma, infatti, che ella è una donna innamorata del ruolo di vittima. Ha ben capito, inoltre, che facendo la vittima sofferente riesce a conquistare l'amore (e soprattutto l'aiuto) di Charles. E lui, come un allocco, la prende molto sul serio. A tutti vengono dati dei segni prima di essere ingannati, e anche a Charles: ma persino la bugia grossa di essere stata violentata dal tenente non riesce a scuoterlo.

La Streep sembra qui trovare un ruolo che le riesce molto bene (la donna misteriosa, sfuggente, e bisognosa d'aiuto), e che non a caso avrebbe rivestito, mutatis mutandis, anche nel bel “Una lama nel buio” (1982) di Robert Benton.

L'intersezione tra il cinema (il film girato dalla troupe) e la realtà è anche una buona idea, gestita con intelligenza. Le due storie procedono parallele e vanno verso lo stesso epilogo, nonostante alla fine possa sembrare che esse si divarichino. Ciò si può concludere, infatti, solo con uno sguardo superficiale: basta vedere come lei fa finta di farsi male cadendo, per capire che la fine inevitabile è stata solo rinviata di qualche tempo.

La fotografia predilige le tonalità gialle e marroni, e presenta una specie di effetto pastello. L'ottimo DVD della MGM, comunque, la serve a dovere.

 

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