Regia di Antonio Mendez Esparza vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
La vita e il tentativo di non perderla per strada: una mamma di colore col marito in prigione deve lottare affinché il figlio non venga imbrigliato nelle maglie della giustizia che già lo chiama a rispondere di azioni delittuose che lo obbligano a confrontarsi con un riformatorio minorile.
Intanto la donna, di nome Regina, incontra al lavoro un uomo che le fa insistentemente la corte e, nonostante la iniziale risolutezza, finirà per cedere alle lusinghe astute del maschio interessato. Darà alla luce un altro figlio, il terzo, che il maggiore dei tre potrà incontrare solo al suo ritorno dal riformatorio. Con l'occasione, il ragazzo tenterà un ricongiungimento col padre galeotto che nemmeno ha mai conosciuto, se non per via epistolare.
"La vida y nada mas", singolare produzione americana con regista spagnolo, ci tuffa senza remore nella bruciante realtà di un'America nera che arranca per arrivare a fine mese e non cedere allo sconforto di una serie di vicissitudini che riescono sempre a spostare all'orizzonte un traguardo per la serenità che pare una chimera.
Un realismo schietto e vitale, che una sceneggiatura schietta e solo un po' troppo prolissa riesce a calare in una realtà perfettamente aderente alla vita del popolo che cerca affannosamente di farcela a restare a galla.
Altro che sogno americano! Qui la meta agognata consiste nell'uscirne puliti puntando alla serena onesta sopravvivenza. Ogni altra promessa é una illusione, una bugia o un tranello subdolo.
Con momenti di tenerezza che mai e poi mai risultano fasulli o edulcorati (il fratello grande avviato alla perdizione che porta in braccio la sorellina) e un finale meraviglioso che distende i cuori, senza peraltro fornirci soluzioni concrete.
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