Regia di Walter Lang vedi scheda film
Da un romanzo di Margaret Landon, narrante l'esperienza da istruttrice alla corte del re del Siam a metà Ottocento, una storia che ha ispirato, oltre a questo film, un remake nel 1999, ed un cartoon uscito nel 1998. Candidato a nove premi Oscar, vincitore di cinque, tra cui quello per il miglior attore a Yul Brinner, "Il re ed io" è tra i classici dell'era d'oro del musical hollywoodiano: da un'opera teatrale a firma Rodgers/Hammerstein, la combattuta relazione tra una donna occidentale ed un regnante orientale, con i contrasti di culture e mentalità e l'attrazione reciproca. L'origine teatrale emerge, anche e soprattutto perchè l'ambientazione è quasi esclusivamente all'interno della corte del re, salvo rare eccezioni, e sembra che Deborah Kerr fu scelta perchè Brinner aveva interceduto per lei, presso la produzione: venne doppiata nelle scene di canto, mentre il divo dalla testa rasata interpretò egli stesso i brani del suo personaggio. Celebre la scena di danza tra i due, eppure, tra i maggiori successi del musical, questo appare come uno dei più datati: senza gran equilibrio nell'amministrazione delle parti cantate, che infatti riempiono la prima metà di proiezione, e si diradano nella seconda, e tra l'altro nemmeno tra le musiche più belle dell'epoca, con uno Yul Brinner molto manierato e rigido, che prese l'Oscar non alla sua migliore prova, mentre gli è superiore Deborah Kerr, più in parte, e alle prese con un personaggio a più strati. Le cose migliori della pellicola sono le scenografie, e la lunga sequenza della rappresentazione musicale per l'ambasciatore inglese: un numero coreografato e diretto con bravura.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta