Regia di Peter Hutchings vedi scheda film
Bel film. Intenso, toccante e commovente. Ottima prova dei due giovanissimi protagonisti.
Skye alias Maisie Williams è un’adolescente coraggiosa, afflitta da una malattia incurabile allo stadio terminale. Un giorno ad una riunione di autoaiuto di malati oncologici, fa amicizia con Calvin un ipocondriaco di 19 anni, che lavora come trasportatore di bagagli all’aeroporto, e pur non avendo il cancro, frequenta il gruppo, allo scopo di superare le sue patologiche insicurezze. Skye ha stilato una lista di desideri da esaudire prima di morire e chiede aiuto a Calvin per realizzarli. Quasi per gioco, dopo le prime ritrosie, il giovanotto pur trattenuto dalle sue inibizioni, finisce con l’accontentarla e cosi ne combineranno di tutti i colori, tra scherzi pesanti e avventure da capogiro, sarà l’occasione per Calvin di affrontare e superare le sue paure e riuscire ad avvicinare finalmente la ragazza, della quale è da sempre innamorato. Skye d’altra parte avrà la possibilità, per lo meno, di vivere intensamente quei suoi ultimi giorni, in compagnia di un amico paziente e dal cuore tenero come Calvin, che si affezionerà tantissimo a lei, apprezzandone il suo fine umorismo e la sua voglia di vivere, malgrado tutto. Skye senza piangersi addosso, esibisce sempre un’autoironia spregiudicata, eccessiva, giocando spesso in maniera paradossale, con la sua malattia. Alla fine ci sei tu è un film, che pur trattando un tema delicato e peraltro trito e ritrito, in quanto terribilmente sempre più attuale, non scivola mai in inutili pietismi, evitando eccessi d’enfasi e retorica. E’ soprattutto, infatti, una storia di un’amicizia insolita e poco convenzionale, specie nel modo in cui scaturisce, in un malinteso di fatto e ancor più, si sviluppa, con diversi momenti simpatici, in cui fanno capolino i divertenti confronti-scontri, con i due poliziotti dal cuore tenero. Quanto più la pellicola procede, tanto più il film perde la sua connotazione leggera, collocando sullo sfondo il black humour della prima parte, acquisendo un tono decisamente più drammatico, facendo emergere l’aspetto introspettivo del racconto. Una storia emozionante, divertente e commovente al contempo, inno all'amicizia e che celebra il senso profondo della vita. Convincente racconto di formazione, dal forte impatto emotivo, ben interpretato e ben girato, che ci rammenta, come conti di più la qualità del tempo che abbiamo a disposizione, piuttosto che la sua durata.
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