Regia di Seth A. Smith vedi scheda film
TFF 35 - AFTER HOURS
Una casa tetra e spigolosa costruita sulla riva sabbiosa di una spiaggia diviene il rifugio di una donna rimasta vedova, e del suo bambino poco più che neonato. Il dolore per la perdita del marito è dirompente, evidente, e neanche la gioiosa presenza saltellante e parlottante della giovane creatura riescono a dare pace alla donna, che trascorre le lunghe giornate dividendosi tra i suoi doveri di madre, e quelli di disegnatrice.
l'incontro fortuito con un misterioso anziano vicino di casa, non farà che acuire la tensione presente nella donna, evidentemente sbalestrata entro una realtà che manifesta sempre più spesso i suoi lati oscuri.
ma siamo sicuri che le cose stiano veramente così? Ovviamente no, ed il film impiega sin troppo tempo ad occuparsi di fornirci spiegazioni che si dimostrano a volte pedanti, a volte completamente inconsistenti, se non sadicamente fuorvianti. Fino ad arrivare, ma con troppo ritardo, ad un finale ove le circostanze costringono gli autori dello script a rivelare quello che già da tempo balenava nei nostri sospetti di spettatori non particolarmente perspicaci.
The crescent ha sicuramente diverse ambizioni, ma inciampa anche spesso su se stesso e la storia non arriva mai ad acquisire quel pathos che sulla carta la storia potrebbe riservare: non bastano giochi di colore, una fotografia scientemente smorta, qualche piccolo effetto invero grottesco che alla fine (troppo tardi) interviene per cercare di dare smalto ad una vicenda che invece si incarta ed arriccia su se stessa.
peccato però, perchè a raccontarla tutta, rivelando il finale che ora non vi dirò, poteva davveero risultare una vicenda da cardiopalma in stile The others: ma a mancare forse è proprio lo stile, la scenografia un pò povera e sbiadita, un'atmosfera che latita, e la oresenza sin ingombrante di un bimbetto che (stra)parla per tutta la durata del film in modo inverosimile anche in rapporto alla sua giovane età. Scelte queste, poco oculate, arrischiate, in grado di buttare ai pesci la tensione che la vicenda era certamente in grado di accumulare.
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