Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film
REVENGE...ovvero....degli irresistibili effetti del fungo allucinogeno sul corpo da cerbiatto e sulla mente di Lolita.
TFF 35 - AFTERHOURS
"REVENGE...o degli irresistibili effetti del fungo allucinogeno sul corpo da cerbiatto di Lolita".
Se dovessimo giudicare questo filmaccio facendoci anche solo minimamente influenzare da un criterio di plausibilità, Revenge andrebbe letteralmente sotterrato. Ma non sarebbe il modo migliore ed azzeccato per liquidarlo.
Tre managers canadesi si ritrovano come ogni anno in una villa in mezzo al deserto, base lussuosa per le loro sanguinose battute di caccia tra i canyons.
La novità di quest'anno è che il bello del gruppo - ovviamente felicemente sposato - ha deciso di precedere di un giorno gli altri due, portando con sé la propria avvenente amante-lolita.
Tutto bene sino a che gli altri due non sopraggiungono in anticipo e, notata la fresca bellezza femminile che attornia l'amico troppo bello e tosto rispetto a loro - bruttini e grassi, si fanno irretire dal comportamento malizioso di quest'ultima. Poi la mattina, quando l'uomo di lei è fuori per sbrigare le pratiche dei visti di caccia per tutti, la violenza sulla donna da parte del più focoso dei due ospiti, frustrato per essere stato snobbato, accende la miccia per una escalation di violenza, caccia sadica, tentativo di sopravvivenza e di abbattimento degli avversari, che non avrà più fine sino ad una resa dei conti sbrodolante di sangue.
Ma ecco che una dose di funghi allucinogeni, regalo generoso del report, custodita dalla ragazza per scongiurare ai cacciatori uno stato di ebbrezza fuori luogo coi fucili in mano, trasforma la esile preda in un carnefice spietato ed invincibile; ribaltando la prospettiva cacciatore-cacciato.
Girato nel rispetto di un ottimo dinamismo, Revenge sorvola sulla plausibilità, ducevamo: se ne infischia proprii, e insiste su particolari improbabili sparsi ovunque nel film, dal momento del tentativo di eliminazione della bella: ma ciò non risulta un vero problema. La regista Coralie Fargeat gioca coi corpi bellissimi della coppia, irridendo quelli goffi dei due intrusi: gioca ad un inseguimento labirintico finale facendo annaspare nel sangue cacciatore e preda mentre lottani e si scambiano il ruolo ogni volta, ad ogni corridoio in cui si inseguono: lui nudo senza remore come una preda erbivora inerme, col domopac che gli trattiene le budella (fantastico!!), lei poco vestita ma armata sino ai denti, sguardo allucinato (potenza del fungo) pronta a trovare la giusta ricompensa in termini di sana e premeditata vendetta da assaporare con gusto.
Non allunghiamoci in riflessioni inutili sul ruolo della donna-oggetto, del maschio prevaricatore che la usa e poi getta via: Revenge va consumato e dimenticato come un gustoso piatto veloce piuttosto poco sano, preconfezionato, pieno di conservanti ed additivi, di puro sostentamento, ma di contagioso appeal una volta che lo si sente reagire attorno al palato.
Nella fiera di una carnalita' ben esposta, Matilda Lutz, spettacolare ed irriconoscibile rispetto ai non lontani tempi di Muccino, appare perfetta ad incarnare fisicamente la cerbiatta di cui si sottovalutano erroneamente e fatalmente le spiccate capacita' di sopravvivenza.
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