La recensione su Beast

di alan smithee

6 stelle

TFF 35 - CONCORSO TORINO 35

Moll è una 27enne rossa di capelli che, nel giorno del suo compleanno, vedendosi completamente defenesttata da ogni centro dell'attenzione, decide di abbandonate la festa ed andare a ballare. Qui incontra un ragazzo che la porta fuori all'aperto in un luogo isolato e cerca di approfittarne. La salverà da u a spiacevole avventura un giovane cacciatore di nome Pascal, di cui la ragazza si invaghira', ricambiata.

Ma nell'isola (di Jersey) da tempo un maniaco fa strage di ragazzine ed il fratello di Moll, poliziotto, sospetta che il colpevole possa essere proprio il balordo nuovo ragazzo di sua sorella, malvisto pure dal resto della autoritaria e conservatrice famiglia patriarcale della ragazza.

Beast, strutturato sotto forma di un buon thriller di grande atmosfera (tra panorami di gran fotogenia, tensioni, dubbi morali, verità mezzo intuite, mezzo supposte, condensa attorno a sé molti (sin troppi) contenuti e dilemmi, morali, o da azioni fisiche commesse nel passato come reazioni a comportamenti prevaricatori e prepotenti.

Un film che si giova di un'alchimia di coppia davvero incandescente, tanta è quella che riescono ad emanare come coppia i due validi protagonisti.

Poi certo la storia, che apre la via a molti spiragli, impegna sin troppo tempo a trovare una quadra, ma resta un prodotto molto ben costruito, in grado si restituirci due bei ritratti di vittime designate, assurti al rango di inevitabili responsabili.

Giustizia sommarie, processi e sentenze costruiti senza una corte, famiglie patriarcali severe e miopi verso atti di tolleranza e aperture mentali inconcepibili, in un'isola che concentra in modo mortale e sperequante la frustrazione che lega i propri abitanti a codici etici brutali e immorali.

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