Trama
Una giovane e problematica donna, che vive in una isolata comunità, si ritrova divisa tra la sua oppressiva famiglia e il fascino di un misterioso outsider, sospettato di una serie di brutali omicidi.
Approfondimento
BEAST: ISPIRATO ALLA VERA STORIA DI BESTIA DI JERSEY
Beast si svolge nell'isola di Jersey, i cui abitanti sono sconvolti a causa dei brutali omicidi commessi da un serial killer. E ricorda la famigerata "Bestia di Jersey", stupratore seriale che terrorizzò l'isola del Canale della Manica tra il 1960 e il 1971. La storia è il ritratto di una giovane donna di 27 anni, Moll (Jessie Buckley) che cerca di liberarsi da una famiglia e da una comunità tipicamente isolane che la soffocano sotto il peso dei loro valori conservatori. Nel suo sguardo cupo e nella sua aria caparbia, si nota fin dalla prima scena del film - le prove di un coro parrocchiale guidato da una madre (Geraldine James) austera e tirannica - tutta la frustrazione che cova dentro questa rossa dal temperamento focoso. Moll fa la guida turistica e vive ancora con i suoi, apparentemente prendendosi cura dell'anziano padre. A una festa in giardino data per il suo compleanno, va di ospite in ospite, rispettando una sorta di protocollo, eppure sembra già altrove. Mentre la giovane donna è al centro dell'attenzione, la sorella annuncia agli invitati di essere incinta. Come sollevati dal non doversi più interessare della festeggiata, gli ospiti si precipitano dalla futura madre per congratularsi con lei.
Moll scappa via dalla sua festa e va in un nightclub, ed è qui che la storia inizia realmente a giocare con l'idea che il dolore non sia poi così lontano dal piacere. Quella notte incontra Pascal (Johnny Flynn), uno sconosciuto dallo spirito libero: è come se un intero mondo si aprisse davanti ai suoi occhi e per la prima volta inizia a sentirsi davvero viva, innamorandosi perdutamente del ragazzo. Finalmente riesce a liberarsi delle catene che la tengono legata alla sua famiglia e si trasferisce a casa di Pascal. Tuttavia, quando sull'isola viene ritrovato il corpo di una ragazza, la quarta di una serie di vittime dello stesso stupratore serial killer, Pascal diventa il principale sospettato dalla famiglia di Moll e dall'intera comunità.
Moll sceglie di schierarsi dalla parte di Pascal e prende le sue difese contro la sua famiglia, contro la comunità e contro la polizia. Quando però tutti i sospetti su di lui svaniscono, Moll rimane con dei dubbi persistenti, non solo su Pascal, ma anche su sé stessa. Sola e spaventata, Moll dovrà affrontare il proprio passato per scoprire chi è davvero e di cosa è realmente capace.
Il regista Pearce è rimasto colpito dalla storia della "Bestia di Jersey", il temuto stupratore che ha terrorizzato l'isola per dieci anni negli anni '60 e si è poi interessato agli intrighi che rivelano l'orrore che si nasconde sotto la rassicurante illusione di un piccola comunità apparentemente irreprensibile: "C'era quel tizio chiamato la Bestia del Jersey il quale ha avuto un forte impatto sulla mia immaginazione infantile. Per me, il Jersey era un ambiente fiabesco e sembrava assurdo che questi crimini fossero stati commessi lì. C'era un dualismo nel fatto che l'isola era abbastanza sicura e sapere che questi crimini erano stati commessi lì. E poi ho fatto molte ricerche nella British Library su Ted Bundy, Gary Ridgway e Jeffrey Dahmer, e c’era anche Ian Huntley come fonte d’ispirazione. È stata una sorta di unione tra questi diversi casi reali e i personaggi che ho inventato personalmente. Alcune famiglie delle vittime della Bestia del Jersey sono ancora qui e non ho voluto usare la loro storia".
Segnato da questo contrasto tra ombra e luce, tra Bene e Male, l'autore si è appassionato alle storie vere di personaggi affascinati da figure mostruose. A poco a poco, Michael Pearce ha deciso di raccontare una storia dal punto di vista di una donna che potrebbe essere strettamente legata a un mostro. E ha precisato: "Per me era fondamentale che lo spettatore fosse turbato dal mistero che circondava Pascal quanto dallo stato psicologico di Moll: questa è una donna che difende coraggiosamente una persona innocente? Ha individuato in lui una parte dell'umanità che gli altri non potevano vedere? È accecata dall'amore ed è in pericolo senza saperlo? O c'è un lato oscuro molto più terribile in lei e si vendica di coloro che l'hanno molestata? Potrebbe anche la Bestia accucciarsi dentro di lei?".
Con queste premesse, Michael Pearce ha costruito la storia di una donna a metà tra due mondi, cercando di capire a che cosa appartiene. "Il film sposa esclusivamente il punto di vista di Moll, e mentre spinge lo spettatore ad affezionarsi a lei, mette anche in discussione la sua identificazione con il personaggio", ha osservato il regista. "Mi piacciono i film che stabiliscono una relazione complessa tra personaggi e spettatori. Con Beast, non volevo in alcun modo supportare questo o quel personaggio in modo fermo. Perché Moll è più un'antieroina che una damigella in pericolo".
Lavorando alla sceneggiatura, Pearce voleva renderlo più un racconto mitico che una notizia attuale. "Mi sono reso conto che questa storia sembrava una favola", ha continuato. "Questa è un'eroina apparentemente ingenua, rinchiusa in un ambiente familiare soffocante, che si avventura nei boschi e incontra un uomo che potrebbe essere il Principe Azzurro... o il Lupo Cattivo. Ho continuato a trarre ispirazione dai codici delle fiabe e ho visto la sceneggiatura come la storia di una donna che prende il potere. Quindi, se il film si confronta con diversi generi - thriller, storia d'amore, horror psicologico, melodramma familiare - e prende in prestito da tutti questi registri, è in definitiva una fiaba, tragica e oscura per gli adulti. È la storia di una giovane donna che deve affrontare diversi mostri: quelli che fanno parte della sua famiglia, quelli che si nascondono nella foresta e quelli che giacciono dormienti in lei".
"Nonostante il film non sia in costume, non volevo che desse la sensazione di essere ambientato nella contemporaneità o dare una specificità nel tempo. Volevo creare una sensazione più nostalgica e atemporale. Penso che questo tono si avvicinasse di più al contesto della favola o della fiaba, che volevo si percepisse. Quindi, ogni aspetto dell'approccio visivo, come la direzione artistica, i costumi, le lenti, la tavolozza dei colori ecc., sono stati "presi" dai miei ricordi d'infanzia. Sono cresciuto su quell'isola negli anni '80 e volevo ricreare quelle atmosfere. Con il direttore della fotografia, abbiamo collezionato tantissime foto che ci hanno aiutato a creare un universo che fosse ricco sia dal punto di vista delle atmosfere che dal punto di vista emotivo, ma che allo stesso tempo fosse semplice e incontaminato. Abbiamo provato a ricreare due mondi, la "prigione" in cui Moll si sente intrappolata, l'ambiente familiare, le sue interazioni con la polizia e la comunità, e poi l'ambiente più libero del mondo di Pascal. Uno è rigido, formale, soffocante, quindi abbiamo usato delle scenografie piuttosto geometriche e delle riprese a camera fissa, degli zoom lenti e altre composizione piuttosto formali. Mentre dall'altra parte è tutto più organico e fluido, abbiamo girato la maggior parte delle scene con camera a mano e abbiamo cercato di dare una struttura molto naturale. Abbiamo usato un approccio simile anche con il montaggio, è più serrato quando Moll è intrappolata, mentre è molto più impressionista e più sciolto mentre è con Pascal".
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Commenti (5) vedi tutti
peccato per una parte finale piuttosto arrovellata e in fin dei conti esagerata, in un film fino a quel punto anche fin troppo sobrio e presagibile, ma comunque ben fatto. convincenti i due protagonisti, come volti e come performance.
commento di giovenostaDopo la bella prova nella serieTV Taboo con Thomas Hardy la giovane Jessie Buckley da una bella prova di interpretazione in questo thriller ben costruito e assolutamente da vedere.Speriamo di rivedere al piu' presto la giovane fanciulla.
commento di angelopanzacchiTra prigionie domestiche e volontà di evasione, vincoli di sangue e fascinazione del pericolo, repressione sessuale e richiami feromonici, le ineffabili tentazioni di una silenziosa Veronica dal pelo fulvo cui l'irsuta orripilazione della selvaggina ormai in trappola scatena una tempesta ormonale che difficilmente si riesce placare.
leggi la recensione completa di maurizio73Beast è un film ben fatto. Ha pieghe e anse che ti travolgono. Ben girato, con uno script valido e interpretazioni magnifiche di un’intensità rara, nonostante gli attori non siano così conosciuti; ricordiamo la protagonista Jessie Buckley con Charles palmer Rothwell.
leggi la recensione completa di gaiartLe persone possono sbagliare. Non lasciare che il peso dello sbaglio ti impedisca di camminare a testa alta.
leggi la recensione completa di champagne1