Per cinque anni, nel corso di diverse visite protratte dal 2008 al 2012, il giovane fotografo e regista israeliano Gilad Baram ha accompagnato il celebre fotografo dell'agenzia Magnum Josef Koudelka nel suo lungo viaggio in Terra Santa, fornendo assistenza, supporto logistico e traduzioni, dalle 7 del mattino fino alla scomparsa della luce. L'esperienza sembra avergli segnato la vita in molti modi, non solo professionalmente, fornendogli l'occasione di realizzare il documentario che affianca le fotografie in bianco e nero scattate da Koudelka, ai filmati che riprendono il processo creativo e solitario di uno dei più grandi maestri viventi della fotografia, a Gerusalemme est, Hebron, Ramallah, Betlemme e in vari insediamenti israeliani dislocati lungo il percorso della barriera che separa Israele e Palestina.
Oggi i media di tutto il mondo raccontano con abbondanza di particolari di tante miserie tra Palestina e Israele, ma le foto di Koudelka sono un’esperienza diversa, solo dopo si ha la sensazione di aver assistito veramente a qualcosa, anche se non eravamo lì.
Chi meglio di Josef Koudelka possiede l'esperienza umana ed artistica per rappresentare le barriere, i muri e i reticoli spinati che separano fisicamente e ideologicamente palestinesi e israeliani? Balzato agli onori della cronaca grazie ai rullini (trafugati in forma anonima in Occidente) che documentarono l'invasione di Praga da parte dei carrarmati sovietici nell'agosto del 1968,… leggi tutto
La stagione si è conclusa oramai da qualche settimana. Sono riuscito a vedere un discreto numero di titoli in sala (28) dove l'esperienza cinematografica rimane indiscutibilmente di un altro pianeta. …
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Josef Koudelka, l'insostenibile leggerezza della fotografia.
Parafrasando un titolo famoso, qualche anno fa il quotidiano La Stampa così intitolava il reportage sulla mostra torinese di Josef Koudelka presso la Fondazione Merz dedicata alle sue immagini sul Piemonte in vista delle Olimpiadi invernali.
In quell’occasione Koudelka (era il 2012) parlò di un…
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Oggi i media di tutto il mondo raccontano con abbondanza di particolari di tante miserie tra Palestina e Israele, ma le foto di Koudelka sono un’esperienza diversa, solo dopo si ha la sensazione di aver assistito veramente a qualcosa, anche se non eravamo lì.
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