Regia di Eli Roth vedi scheda film
Se decidi di girare un film d’azione, Bruce Willis è l’ingrediente principale. Aggiungici poi una dose di vendetta per qualche lutto insostenibile e un pizzico di surrealismo ed è fatto.
Remake dell’omonimo film del ’74 con Charles Bronson, il film di Eli Roth, che approda all’action dopo una serie di horror più o meno discutibili, non possiede il carisma e lo spessore del suo predecessore. Se il film con Bronson di cui Willis non riesce nemmeno ad emularne l’ombra (come poteva essere altrimenti?), possiede la capacità, per il modo di argomentate un evento, che nella pellicola rivisitata sembra all’ordine del giorno, grave quanto drammatico, rendendolo in fulcro di una riflessione sulla violenza e sulla perdita, la contestualizzazione moderna del film di Roth perde di spessore morale e si amplia di azione che è solo puro e mero intrattenimento.
Pur non essendo poi tanto male (in giro vi posso assicurare che c’è di molto peggio), avrà breve destino memore e finirà presto nei meandri della memoria di ogni cinefilo che si rispetti; non pienamente convinta infatti che sia destinato ad uno o più sequel… ma credo che sia più che altro la mia speranza a parlare in quanto, per il cinema a stelle e strisce (almeno dell’ultimo decennio), ogni storia che possieda la capacità di essere prolungata sotto forma di saga, che piace al pubblico, anche se non si sa bene per quale inspiegabile motivo, è destinata ad occupare le sale per molto tempo a venire … ahinoi!
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