Regia di Eli Roth vedi scheda film
Ennesimo remake per Eli Roth, una delle tante 'sole' che tale si è rivelata con l'andar del tempo. Niente di strano che i becchini di Hollywood abbiano quindi chiesto aiuto ad un collega per riesumare, fuori tempo massimo a mio parere, questo Death Wish, rifacimento dell'omonimo film anni '70 interpretato da Charles Bronson e diretto da Michael Winner. Nonostante quest'ultimo venga ricordato da molti con un certo piacere e una certa nostalgia, non era un granché nemmeno quello. Il remake per molti versi riesce ad essere peggiore: cattivo tempismo, come ricorda Rotten, ed inoltre si attenuano le tinte fosche del primo e la 'sofferenza', l'ambiguità, quel minimo di sfumature etico-morali che ancora il film con Bronson ci regalava, qui evaporano in un videogame dall'accondiscendente 'lieto' fine - che riprende quello originale sostanzialmente paro paro, eccetto la location. Eppure, tutto sommato, non trovo faccia così schifo come la critica mondiale ha decretato. Certo non è un''opera' sottile, ma siamo comunque dalle stesse parti dell'originale, riadattato all'epoca 2.0 - ormai superata. I protagonisti, nessuno escluso, non regalano grandi emozioni ma non si può certo dire che nell'originale la situazione fosse troppo diversa. Accennavo alla critica perché invece il pubblico, perlomeno quello americano, pare abbia piuttosto apprezzato. E una piccola riflessione su questo aspetto io fossi un critico la farei, dall'alto della mia inutile cattedra in cinematofuffografia o della mia altrettanto spesso inutile scrivania in redazione. Ad ogni modo, se sufficiente o appena sufficiente era per me il primo, non si allontana di molto il remake, pur con tutti i difetti del caso.
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