Regia di Valeria Bruni Tedeschi vedi scheda film
A dirigere I villeggianti è Valeria Bruni Tedeschi, regista, sceneggiatrice e attrice italiana. Nata a Torino nel 1964, Valeria Bruni Tedeschi ha frequentato un corso di teatro all’École des Amandiers di Nanterre, tenuto da Pierre Romans e Patrice Chéreau, con Agnès Jaoui, Vincent Pérez, Laurent Grévill, Marianne Denicourt, Bernard Nissille. Ha studiato poi il metodo Strasberg con Blanche Salland e con due insegnanti americane, Geraldine Baron e Susan Batson, con le quali ha continuato a lavorare regolarmente anche in seguito. Nel 1983 ha debuttato in teatro nel Platonov di Anton Cechov, con la regia di Patrice Chéreau.
Lo stesso Patrice Chéreau le ha offerto nel 1987 il suo primo vero ruolo sul grande schermo nel film Hôtel de France girato con gli allievi dell’École des Amandiers. Lavorerà di nuovo con lui nel 1998 per il film Ceux qui m'aiment prendront le train.
Nel 1993 ha recitato in Le persone normali non hanno niente di eccezionale di Laurence Ferreira Barbosa, grazie al quale ha ottenuto il César come migliore promessa femminile (1994). Ha cominciato poi la sua collaborazione con Noémie Lvovsky, a partire dal cortometraggio Dis-moi oui, dis-moi non, al quale farà seguito il primo lungometraggio Oublie-moi. Si sono quindi succeduti ruoli di rilievo in Nenette e Boni di Claire Denis, in Il colore della menzogna di Claude Chabrol e in Rien à faire di Marion Vernoux. In Italia le vengono in quel periodo offerti ruoli interessanti da Marco Bellocchio (La balia) e da Mimmo Calopresti (La seconda volta). È stata successivamente la volta di 5 x 2, radiografia di una coppia firmata da François Ozon e di Les regrets di Cédric Kahn.
Nel 1997, collaborando alla stesura dei dialoghi di La seconda volta con Mimmo Calopresti, la Bruni Tedeschi si è appassionata alla scrittura di sceneggiature. Cinque anni dopo ha scritto e diretto un film in parte autobiografico: È più facile per un cammello... Il film le è valso il premio Louis-Delluc per la miglior opera prima nel 2003 e, in quello stesso anno, il premio per la miglior attrice e la miglior opera prima al Tribeca. Nel 2007 ha diretto Attrici, che ha ottenuto il Premio speciale della Giuria al Certain Regard, e nel 2013 Un castello in Italia, presentato ancora una volta a Cannes. Tutti e tre i film sono stati scritti con Noémie Lvovsky e Agnès de Sacy.
Nel 2011 è tornata a lavorare in teatro con Patrice Chéreau nella pièce Sogno d'autunno del norvegese Jon Fosse prima di tornare a recitare anche per il grande schermo in tre progetti cinematografici: Il condominio dei cuori infranti di Samuel Benchetrit, Ma Loute di Bruno Dumont e La pazza gioia di Paolo Virzì. Poi, è seguito un passaggio alla televisione con due film diretti per Arte: Le tre sorelle (adattamento realizzato con Noémie Lvovsky e interpretato da alcuni attori della Comédie Française) e Une Jeune Fille de 90 ans, documentario girato con Yann Coridian.
In I villeggianti Valeria Bruni Tedeschi interpreta anche il ruolo della protagonista Anna. Sua sorella Elena ha invece il volto dell'attrice e regista Valeria Golino, con cui la Bruni Tedeschi ha già recitato in Il capitale umano. Luca, ex compagno di Anna, è poi interpretato da Riccardo Scamarcio, che in un gioco di rimandi la Golino ha diretto in Miele ed Euforia.