Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Luci della ribalta è una sorta di testamento spirituale per Chaplin: un lungo melodramma dove la componente sentimentale ed emotiva è molto più importante rispetto a quella burlesca, a differenza dei film muti dove venivano sapientemente miscelate. E' un'opera parzialmente autobiografica, ma non credo che Calvero sia una raffigurazione diretta di Chaplin, poichè si tratta di un comico fallito alla fine del suo percorso artistico ed esistenziale: la sua storia si direbbe più simile a quella di Buster Keaton, a cui Chaplin rende un doveroso omaggio in una delle sequenze più belle del film (dove le capacità mimiche dell'attore-regista tornano al meglio delle sue possibilità, come nei film muti di Charlot). E' certamente un film commovente e profondo nella riflessione intima dell'autore sulla Vita e sull'Amore, ma rispetto ai precedenti capolavori sbanda un pò troppo nella sua componente melodrammatica (la trama, col salvataggio dalla morte della ballerina, il salvataggio morale di Calvero, il loro amore impossibile e il passaggio di consegne al giovane musicista alle soglie della morte, risulta un pò eccessiva). Tra gli interpreti, Chaplin offre una delle sue prove recitative più memorabili (certamente degna di un Oscar), Claire Bloom è convincente e mostra una sensibilità molto adatta al personaggio, mentre il figlio d'arte Sidney Chaplin è il più improbabile e risulta soltanto corretto. Musiche stupende dell'autore, fra le più belle che siano state scritte per un film, che furono premiate con un Oscar effettivo con circa vent'anni di ritardo (poichè il film uscì a Los Angeles solo nel 1972, dato che nel '52 Chaplin era un personaggio ormai scomodo e accusato di comunismo in America).
voto 8/10
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