Regia di Paolo Ruffini vedi scheda film
Occasione sprecata
Sono partito decisamente prevenuto su quest'operazione commerciale recandomi in sala principalmente perchè curioso di vedere che cosa sarebbe uscito fuori da questo tanto criticato quanto atteso Super Vacanze di Natale. L'idea di base è di per sè ampliamento criticabile: portare in sala un collage di scene tranquillamente reperibili sulla rete è un grosso azzardo e sottolinea un'enorme mancanza di idee che porta a pensare che il ciclo delle pellicole natalizie targate Filmauro abbia ormai terminato il suo corso. Nonostante ciò sono stato positivamente colpito dall'introduzione del film e dallo stile con cui questo clipshow è stato impostato: non si tratta semplicemente di un "best of" delle battute più divertenti nell'ordine cronologico dell'anno di uscita dei film, ma di una raccolta di sequenze che mettono a confronto le pellicole storiche degli anni '80 e '90 con le più recenti del nuovo millennio, che utilizzano come filo conduttore tutte le varie tematiche che nel tempo hanno contraddistinto la commedia italiana. Se l'inizio del film è lodevole, con numerosi stacchi ben organizzati anche nei tempi, da metà pellicola la visione si appesantisce incredibilmente in quanto vengono buttate nella mischia sequenze di addirittura 15 minuti completamente decontestualizzate, il cui unico scopo sembra dare più minutaglia possibile a personaggi quali Massimo Boldi e Christian De Sica, che hanno contraddistinto il genere del cinepanettone. Ci si ritrova così amareggiati al termine della visione, perché questo Super Vacanze di Natale sa di grossa occasione sprecata. Un'occasione per celebrare uno dei filoni più redditizi del cinema italiano si trasforma così in una semplice esaltazione di personaggi quali Belèn Rodrìguez, Michelle Hunziker, Megan Gale e tant(e)i altri, finendo così col mostrate un lato superfluo e difficilmente entusiasmante dei film natalizi. Lo spettatore più affezionato ai cinepanettoni rimarrà forse soddisfatto, ma chi si aspettava di essere folgorato dall'effetto nostalgia con la splendida colonna sonora del primo e storico Vacanze di Natale (1983), le battute storiche del cumenda Guido Nicheli, l'entrata storica di Billo (alias Jerry Calà) al VIP club di Cortina d'Ampezzo o lo Yuppismo satirico che raccontavano i Vanzina coi loro "Yuppies - I giovani di successo" (1986) rimarrà inevitabilmente deluso. In questo film di storico c'è davvero ben poco al contrario di ciò che si potrebbe pensare prima di assistere alla visione e l'unica domanda che in questo momento verrebbe spontaneo fare ad Aurelio De Laurentiis è... "perché?"
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