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Serenity - L'isola dell'inganno

Regia di Steven Knight vedi scheda film

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La recensione su Serenity - L'isola dell'inganno

di kubritch
3 stelle

Il mondo di Hollywood.

Tra Il mondo di Sofia ed "Il vecchio e il mare" (più che La balena bianca) in salsa pulp fiction. Durante la prima parte si ha la forte impressione che sia stato scritto da un adolescente in calore con il tipico immaginario statunitense (bulli e pupe). Ragazzini che sognano di scopare con Diane Lane. Poi, nella seconda parte arriva la motivazione narrativa, ma, la situazione resta la stessa. Ondate di sentimentalismo attraversano lo schermo a supporto della violenza. Non c'è violenza senza sentimentalismo e viceversa. Facciamo parte di una società violenta per cui vedrete sempre... spesso, film in cui le cose si mettono a posto solo col ricorso alla forza bruta. "Sometimes we do bad things for good reason.": dice il padre al figlio. E' propaganda ma anche autoconsolazione: la gente ha bisogno di illudersi che il livello di violenza abbia una ragione, una necessità nel mondo, altrimenti, ne siamo atterriti; ci sentiamo insicuri - in effetti lo saremmo nella realtà considerando il consumo di stupefacenti. Ma shhh, non si dice.). Sarebbe stato interessante se avesse messo in relazione l'assunto della rappresentazione con le balle che ci hanno propinato a proposito della guerra nel golfo. Matthew McConaughey ha modo di esprimere tutto il suo repertorio di gigionismo da burino (senza offesa) del sud. Anne Hathway è un'involontaria parodia della classica dark lady alla Veronika Lake. Fa proprio ridere. Tecnicamente non mi è sembrato di notare nulla degno di nota. Forse il paesaggio, ma, non penso sia una creazione di Hollywood. Il confronto con grande tonno è rimandato al secondo livello. Io passo. Se uno fa il confronto con i noir degli anni 40/50 si accorge di quanto Hollywood sia precipitata. Risparmiateli questi soldi. Vi consiglio di comprare il Libro di Sofia, piuttosto. 

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