Regia di Keisuke Kinoshita vedi scheda film
Le vicissitudini di un'insegnante e della sua classe attraverso i suoi rituali ed i suoi drammi piccoli e grandi in un villaggio di pescatori a cavallo della seconda guerra sino-giapponese .
Un film fiume non solo perché supera i vent'anni di storia e le due ore e mezza di durata (ma che per quanto mi riguarda avrei voluto durasse il doppio), ma anche perché fatto di lacrime: dei personaggi (non credo di aver mai visto piangere così tanto all'interno di un film, scelta comunque necessaria per esprimere con il corpo ciò che non si può o che la società proibisce di esprimere a parole) e del pubblico (impossibile non commuoversi, soprattutto nei momenti di tenerezza enfatizzati dal contesto drammatico).
Un film bellissimo, di ampi paesaggi e piccoli gesti, che parla sfacciatamente al cuore.
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