La giovane insegnante Hisako Oishi nel 1928 viene inviata come maestra sull’isola di Shodoshima per seguire una classe di bambini di una comunità in prevalenza povera e arretrata. Con gli anni saprà instaurare un legame emotivo con i suoi allievi. Ma la guerra con la Cina incombe.
Atipico per la critica (tenue) al regime nipponico anni 30 e 40, consueto nella denuncia della condizione femminile. Contesto e drammi del sol levante in una struttura melò hollywoodiana. Strappalacrime ma ben fatto, un capolavoro proprio no (Narayama sì!), e men che meno tra i loro top 10 film di sempre (Kinema Jumpo) a scapito di un Mizoguchi!!
Affresco corale e accorato, accordato sul registro di una delicata elegia, il racconto di Kinoshita si attarda nella nostalgica cronologia della memoria delle propaggini meridionali dell'arcipelago, raccontando, attraverso gli occhi di bambini che crescono insieme alla loro maestra, le difficili trasformazioni economiche e sociali tra due guerre.
Il primo impatto con la scuola per la giovane Oishi e per i suoi piccoli alunni nell'isola di Shodoshima è una comunione di sentimenti e di solidarietà che consoliderà un legame lungo tutta una vita. Trascorsi vent'anni da quell'esperienza meravigliosa, verrà il momento di tracciare un bilancio che, tra lutti e disillusioni, confermerà la reciprocità di… leggi tutto
Non è assolutamente farina del mio sacco.....bensì degli autori Alberto Brumana, Carlo Prevosti, Sara Segrati e Marco Valsecchi, che nel 2010 pubblicarono un libro intitolato appunto "D!spersi - Guida ai…
Seppur meno conosciuto all'estero, e in particolare in Occidente, Kinoshita è certamente uno dei più importanti registi giapponesi del dopoguerra, al pari di mostri sacri come Kurosawa, Ozu e Mizoguchi, e pertanto un protagonista del cinema locale di quel periodo.
E questo Ventiquattro occhi, insieme al successivo La leggenda di Narayama, può essere…
Eccoci di ritorno con una nuova (non sollecitata) classifica che reale classifica non è.
I film non sono ordinati in nessun particolar ordine, ma pressapoco come mi sono soggiunti alla memoria…
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
Il primo impatto con la scuola per la giovane Oishi e per i suoi piccoli alunni nell'isola di Shodoshima è una comunione di sentimenti e di solidarietà che consoliderà un legame lungo tutta una vita. Trascorsi vent'anni da quell'esperienza meravigliosa, verrà il momento di tracciare un bilancio che, tra lutti e disillusioni, confermerà la reciprocità di…
Le vicissitudini di un'insegnante e della sua classe attraverso i suoi rituali ed i suoi drammi piccoli e grandi in un villaggio di pescatori a cavallo della seconda guerra sino-giapponese .
Un film fiume non solo perché supera i vent'anni di storia e le due ore e mezza di durata (ma che per quanto mi riguarda avrei voluto durasse il doppio), ma anche perché fatto di…
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Atipico per la critica (tenue) al regime nipponico anni 30 e 40, consueto nella denuncia della condizione femminile. Contesto e drammi del sol levante in una struttura melò hollywoodiana. Strappalacrime ma ben fatto, un capolavoro proprio no (Narayama sì!), e men che meno tra i loro top 10 film di sempre (Kinema Jumpo) a scapito di un Mizoguchi!!
commento di Inside manAffresco corale e accorato, accordato sul registro di una delicata elegia, il racconto di Kinoshita si attarda nella nostalgica cronologia della memoria delle propaggini meridionali dell'arcipelago, raccontando, attraverso gli occhi di bambini che crescono insieme alla loro maestra, le difficili trasformazioni economiche e sociali tra due guerre.
leggi la recensione completa di maurizio73