Regia di Alexander Mackendrick vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2018 - RETROSPETTIVA PETER SELLERS
La graziosa vecchina a modo Louisa Wilberforce, vedova da una vita, dura d'orecchi e sempre un po' stranita, o tendente a cogliere il lato positivo di ogni situazione, si rallegra di poter dare ospitalità al professor Marcus, cercando così di ragranellare qualche soldo per sostenersi con più facilità, occupare spazi vuoti della sua ormai grande casa, e in qualche modo porre fine a quella latente solitudine a cui da anni l'anziana donna pareva condannata. Ella tuttavia non sa, né potrebbe mai arrivare a sospettare, che lo stimato professore ha scelto quella casa in virtù del fatto che la cantina, che l'uomo decide di prendere in affitto ufficialmente per suonare e provare con i membri del suo quintetto d'archi, confina col caveau della adiacente stazione ferroviaria.
Succederà di tutto, nel rispetto di un ritmo placidamente indiavolato, nel più puro clima di ferale british humor in cui a farne le spese saranno, uno per uno ed inesorabilmente, gli infidi e poco raccomandabili, oltre che spesso goffi, membri ben poco professionisti e professionali della scalcinata ed improvvisata band di rapinatori, ed in cui tutto il beneficio del mondo finirà tra le disarmanti e angeliche mani della vecchina ingenua... fino ad un certo punto.
Regia efficace di Alexander Mackendrick, splendida ricostruzione scenografica d'ambienti, con nebbie e ricostruzione di borgate cittadine amene davvero efficaci, al servizio di una sceneggiatura di ferro, forte di un suo piglio sarcastico ed uno humor nero che tre mostri sacri come Sir Alec Guinness, Peter Sellers e Herbert Lom, valorizzano appieno e con sapiente arte scenica.
Nel 2004 i Coen realizzano un remake con Tom Hanks, vicenda trasposta negli stati sudisti degli Usa: una versione per lo più accolta con indifferenza, se non proprio maluccio, che invece all'epoca apprezzai e mi divertì molto.
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