Regia di Bornila Chatterjee vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
Il matrimonio in seconde nozze della bella e regale, seppur non più giovanissima, Tulsi col giovane ed un pò ottuso figlio di papà Sunny, sancisce in realtà l'unione tattica e strategica, di natura prettamente economica, di due tra le più potenti famiglie industriali della zona.
La sera di Capodanno, mentre la festa è in pieno svolgimento nella magniloquente villa principesca del padre dello sposo, ed i preparativi delle nozze risultano ormai avviati, l'anziano magnate e carismatico padre canuto del fatuo sposo, autore di ogni dettaglio, anche culinario inerente tutto quanto (festa, matrimonio e quant'altro), propone ad uno dei due giovani figli di Tulsi, di partecipare ad un affare che coinvolge la famiglia con un importante ministro governativo, adeguatamente remunerato per il servizio a lui richiesto.
Ma l'esuberabza del giovane lo spinge ad un atto ingenuo, avventato, che fa andare su tutte le furie il politico, facendo saltare sul più bello ogni accordo già positivamente avviato. Poco dopo lo scoccare della mezzanotte il ragazzo in questione viene trovato, apparentemente suicida, morto svenato dentro una vasca da bagno, con vicino a sé un biglietto di addio scritto di pugno dal morto. Sconvolto dall'accaduto, il fratello più giovane del deceduto, invaghitosi della sorella dello sposo, comprende la verità e si accanisce sulla ragazza, facendo scempio a morsi di una parte del suo corpo.
Sarà solo l'inizio di una guerra di famiglia ove il massacro si farà spazio ad ogni soluzione o trattativa di tipo più diplomatico, e all'interno del quale anche una mente pianificatrice e astuta come quella della bella Tulsi, sarà chiamata a fare i conti con una mattanza che finirà per decimare i membri di due famiglie tra le più rampanti dell'India.
Sulla falsariga della prima sanguigna tragedia composta da William Shakespeare, la talentuosa regista indiana Bornila Chatterjee mette in scena un adattamento/variazione piuttosto cervellotico, ma altamente accattivante, che finisce per sfociare in uno splatter furente ed elegante, coinvolgente e coreografico che ricorda per diversi aspetti, spesso macabri, nonchè per l'eleganza della messa in scena e la dovizia di particolari scenografici, per scelte diaboliche e narrativamente controverse, il cinema malizioso, cabalistico e morbosamente ammaliante di Peter Greenaway.
La difficoltà dell'incastro consiste nel riuscire, da parte dello spettatore, a districarsi fruttuosamente soprattutto nell'intrico delle parentele che oppone, ma formalmente unisce, le due famiglie, riuscendo a non perdere di vista il fulcro tattico della vicenda, ricostruito attraverso un sapiente flash-back esplicativo che ci soccorre in aiuto quando ormai ci sembra scaduto il tempo per riuscire a tirare le somme di quell'intreccio sadico tutto complotti e sanguinose reazioni a catena.
Una bella sorpresa qui alla Festa del cinema 2017, questo The Hungry, titolo che, comprenderete, appare coerente alle circostanza, e la conferma della validità che sempre più chiaramente si delinea nell'ambito della affollata, variegata ed eterogenera, ma spesso poco fruibile, produzione cinematografica indiana.
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