Regia di Kevin Greutert vedi scheda film
Home invasion ambientato negli Anni '80 e ispirato da un fatto di cronaca. Low budget di poco effetto, diretto da un regista non improvvisato ma frenato da una brutta sceneggiatura e da una produzione quasi amatoriale.
24 marzo 1983. Andrew e Kathy, marito e moglie divorziati, in compagnia del figlio Campbell e della nuora Samantha tengono segregato il secondo figlio Justin. Quest'ultimo -dopo essere stato plagiato- è diventato membro, con il nick di Thanatos, di una setta satanica i cui componenti indossano maschere da sciacallo. In piena notte, un gruppo di adepti circonda la casa, isolata in un bosco, dopo avere messo fuori uso la linea telefonica.
Kevin Greutert non lo si può definire un regista improvvisato: dopo l'esordio dietro la macchina da presa con Saw VI (2009) dirige Saw 3d, quindi Oscure presenze sino a dare il meglio di sé -ed è tutto dire- con il modesto Visions (2015). Qui pone mano a una storia che -come da tormentone degli ultimi anni- viene detto (e scritto sui titoli di testa) essere ispirata da un fatto realmente accaduto. Lo sceneggiatore, Jared Rived, parte sconfitto in partenza: imposta un home invasion in un momento durante il quale il genere è a dire poco inflazionato. Come competere con cose tipo The strangers, Them, You're next? Solo per citare i tre mediocri (ma migliori) titoli più celebri del filone. Il tentativo di collocare negli Anni '80 i fatti è non solo anacronistico, ma pure banale.
Jackals inizia citando spudoratamente la scena d'apertura (in soggettiva e con maschera) di Halloween (1978) con la sola variante del massacro di massa, compiuto da un componente della setta degli sciacalli. Poi il tutto si adagia sul comodo sistema di dislocare gli eventi su un piano temporale indecifrato, quindi con la storia in via di sviluppo ambiguo. Poco chiari appaiono i ruoli e le personalità dei protagonisti. Ma il mistero dura poco. E quando si capisce dove il film andrà a parare, la visione diventa una semplice conferma delle varie supposizioni fatte come spettatore. La prevedibilità sarebbe anche il difetto minore, perché il film manca (di molto) anche nel reparto gore (presente in un paio di sequenze -censurate e castigate- prima del finale). Se nei titoli precedenti Greutert non aveva di certo lasciato traccia di possedere uno stile personale di regia, riuscendo a sminuire persino l'interesse nei confronti di Jigsaw, con Jackals, complice anche la brutta sceneggiatura, realizza di sicuro -ad oggi- il suo peggior lavoro.
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