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Arrivederci professore

Regia di Wayne Roberts vedi scheda film

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La recensione su Arrivederci professore

di Furetto60
5 stelle

Tra dramma e commedia nera.Il film di Wayne Roberts, non funziona, ma la prova di Johnny Depp è superba

Incipit laconico e brutale. Al cinquantenne e belloccio Richard, anonimo professore di letteratura inglese in un college, è comunicato senza mezzi termini, dal suo medico curante, che è affetto da un cancro ai polmoni, ormai in stato avanzato, giudicato perciò inoperabile. Deciso a rifiutare le cure, ormai inutili, condivide la mesta notizia solo con chi giudica, amico, oltre che collega ,cioè Peter. Poi decide di dare una svolta alla sua vita o a quello che ne rimane, cosi rompe le righe per uscire dal seminato e dal comportamento “politicamente corretto” sia in  casa, che tra le aule del college. Il docente affronta i suoi studenti senza peli sulla lingua, espelle in malo modo chiunque non sia realmente interessato alle sue lezioni, ma, anche quelli che semplicemente non gli sono simpatici, decimando, di fatto, la classe, poi reclama e ottiene, ricattando il rettore, che se la intende con la di lui moglie, un anno sabbatico, si concede ogni libertà e qualsiasi licenza, beve fino a ubriacarsi, si butta a capofitto nel sesso sfrenato e occasionale, consuma ogni tipo di droghe, addirittura delegando un suo allievo, al compito di procurargliele. Non si scandalizza della relazione adulterina della moglie Veronica, anzi le concede la massima libertà e dichiara il suo amore  incondizionato per la figlia Olivia, al di la si qualche incomprensione  e anche e soprattutto dopo che lei ha compiuto un sofferto comig out, incoraggiandola ad essere se stessa. La scoperta improvvisa della malattia è in qualche modo catartica, perché paradossalmente riesce a dare un senso, alla sua vita grigia e infelice. Date queste premesse sicuramente promettenti, Wayne Roberts, che aveva esordito con il sorprendentemente valido Katie Says Goodbye (2016), tenta di bissare il successo, seguendone le “sue orme” storia di formazione in salsa agrodolce, anche se in un ambiente diverso, tuttavia s’impantana nelle sabbie mobili, di un racconto che gira a vuoto, non guadagna spessore e la storia pur partendo bene, non riesce a decollare. Gli omaggi e le citazioni a classici del cinema come “L'attimo fuggente”Will Hunting - Genio ribelle ,sono evidenti, ma non bastano, in quanto richiamati con superficialità e approssimazione.

L'intento del regista sarebbe stato, quello di girare una “black comedy”, ma difetta nel costruire intorno a quest'anima, un soggetto realmente intrigante, le incursioni nel suo dramma personale, della moglie che coltiva una squallida e dichiarata tresca, con il “fatuo” preside dell'istituto e della figlia che dichiara la sua omosessualità, sono sostanzialmente impalpabili, Il film si gioca tutte le sue carte, poche, in verità, utilizzando il carisma attoriale di Johnny Depp, il popolare attore, che mette a nudo anche il se personale, non solo quello artistico, reduce da problemi sentimentali e non, che hanno riempito le pagine dei giornali scandalistici, negli ultimi anni, svela come in una seduta di psicoanalisi, le sue insicurezze e le sue paure, facendo emergere i suoi intimi sentimenti, con una performance sinceramente commovente, intensa ed espressiva, ma purtroppo non supportata da una sceneggiatura adeguata. Il regista Wayne Roberts, perde di vista il cuore del racconto e il mix tra commedia nera, percorso di formazione e dramma è poco omogeneo e troppo sfilacciato.

 

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