Regia di Jacques Tourneur vedi scheda film
Tourneur opera fuori dal terreno che gli è proprio: il risultato è un film dignitoso, ma non secondo me al livello dei film che hanno reso famoso il regista. Si tratta di un western ambientato non nel deserto dell'Arizona, ma tra le montagne con abeti e felci dell'Oregon, delle quali la cinepresa ci dà diverse belle vedute. La storia è abbastanza ricca di personaggi e situazioni, tanto che forse si può dire che c'è un po' troppa carne al fuoco. In fondo è un film non così dissimile dai western di Anthony Mann: il tema della colonizzazione del territorio americano, il protagonista che deve scegliere tra due donne diverse ma entrambe innamorate di lui, la presenza nella scenggiatura d certi problemi morali, e l'importanza dei paesaggi. In ogni caso il regista dedica attenzione soprattutto alla definizione dei personaggi, delle loro motivazioni, e dei complessi rapporti tra di loro. Ad es. vediamo il protagonista che tenta di salvare dall'impiccagione l'amico più che per pietà verso di lui perché quello sta con la donna di cui non vuole ammettere di essere innamorato, e vuole che gliela tenga lontana.
Compaiono poi anche gli indiani, e si mostra per quali futili motivi scoppiavano a volte sanguionse guerre e vendette tra quelli e i bianchi. Nella fattispecie si tratta di una ragazza indiana violentata e uccisa da un bianco. Quanti conflitti e guerre hanno suscitato casi simili, e continuano a suscitare oggi?
Gli attori sono tutti in parte, cioè sono adatti anche fisicamente al personaggio che inerpretano. In complesso, un discreto western di serie B, da vedere anche per chi ama il suo regista.
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