Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Devil and Father Amorth

di undying

1 stelle

Il regista de L'esorcista, William Friedkin, si prende una vacanza in Italia. Visita padre Amorth, il più celebre nemico dei diavoli (perchè come ebbe a dire sono a milioni), che per l'occasione lo lascia riprendere durante una seduta. Ne esce uno dei più inutili documentari, sugli esorcismi, mai prodotti...

Dopo oltre 40 anni William Friedkin, regista de L'esorcista (1973), arriva in Italia per riprendere padre Amorth durante la sua lotta contro il maligno (meglio sarebbe dire i maligni, visto che i demoni sono "legione") nel tentativo di esorcizzare Cristina (nome non omen), una ragazza apparentemente posseduta. Da chi non è dato sapere, e nemmeno immaginare...

Triste documentario girato in fretta e furia da Friedkin, durante la nona seduta di un esorcismo (che non è raccontato come finito, essendo nel frattempo padre Amorth deceduto). In via eccezionale, per l'occasione il regista ha avuto la possibilità di riprendere una sessione del rituale ed è quello che viene, per la maggior parte del tempo, proposto. Padre Amorth, novantunenne, è già fortemente debilitato e viene a mancare subito dopo le riprese (2016) di Friedkin. Non solo: anche lo sceneggiatore del film con Linda Blair, William Peter Blatty, presente in una breve sequenza iniziale (quando viene citato il reale caso, avvenuto nel 1949, che ha ispirato il film), nel 2017 scompare. Al di là di tutto, quel che resta è uno scarso filmato, come ne circolano a centinaia sul web, che non dimostra assolutamente nulla. L'invasata si dimena, urla, scalpita. Parla -questo sì- con un tono di voce gutturale, ma ciò non aiuta per nulla a prendere posizione a favore della veridicità (nel senso della realtà della possessione) del caso. The devil and father Amorth finisce così per essere uno dei più inutili pseudo documentari mai girati.

L'esorcista: tratto da una storia vera? Così dicono...
Quanti di voi si ricordano (sempre se lo hanno saputo) che all'origine del film con Linda Blair ci sta una solida base, che ha fondamenta granitiche e conficcate nella realtà?
Solitamente gli horror e i thriller hanno sbandierato sul manifesto (anche e spesso fuori luogo) "ispirato da una storia vera", "tratto da un fatto realmente accaduto"... e via discorrendo.
Ma un film tenebroso e spaventoso (cronache relative alle anteprime del 1973 parlano di svenimenti nelle sale di proiezione) come L'esorcista, forse era meglio lasciarlo supporre inverosimile, frutto di fantasia e di leggende; al più verosimile, ma sul piano cattolico (quindi iconografico e simbolico: come lo sono Satana e L'Inferno).

Fatti realmente accaduti

1) Fase dell'avvicinamento:

- 15 gennaio 1949 - John Hoffman, un 14enne del Maryland, era in compagnia della nonna, ma la serata non si presentava usuale: sotto al pavimento in legno dell'abitazione, infatti, quella notte qualcosa (o qualcuno?) iniziò a "grattare" e fare strani rumori.

2) Fase della possessione:

- dura sei settimane la vicenda di John, tra effetti tipici dell'invasato e disturbi della personalità (l'eterno dilemma: Diavolo o pazzia?)

3) Fase dell'esorcismo:

- il 16 marzo del 1949, sino al mese di aprile avanzato, viene eseguito formalmente, per tramite del reverendo David Lawrence, il rito dell’esorcismo, che si conclude con l'uscita (dal corpo) della personalità maligna (dissociata o demoniaca che fosse).

Il libro
The exorcist, esce come romanzo nel 1970, scritto da William Peter Blatty (in seguito l'autore dirigerà il capitolo conclusivo, Legion) ed è ispirato al fatto realmente avvenuto nel 1949.
Oltre 13 milioni di copie vendute spingono la Warner ad acquistarne i diritti... ed il resto è storia (del cinema).

"Dipende sempre dai punti di vista. Qualcuno potrebbe dire che Satana era malinconico, curioso e ribelle, incline alla mondanità e soprattutto orfano di padre." (Fabrizio Caramagna)