Nella Roma di Nerone due giovani scioperati, Encolpio e Ascilto, passano attraverso avventure e dissolutezze d'ogni genere inseguendo il bel Gitone, del quale si contendono i favori. Tra i personaggi che incontrano vi sono l'attore Vernacchio, l'Ermafrodito, il Minotauro, il liberto arricchito Trimalcione e il poeta Eumolpo, in una storia d'iniziazione dall'esito tragico. Traendo spunto dall'opera di Petronio Arbitro e dando libero sfogo alla propria sfrenata visionarietà, Fellini traccia un affresco in cui si rispecchiano, celati e distorti sotto le spoglie di una messa in scena fantasmagorica e funerea, i difetti e i "peccati" della modernità.
Lascio perdere i primi 10' perchè già avrei lasciato stare la visione ... il resto risulta incapibile ed insopportabile (certo che tra Fellini e Pasolini si davano la mano per non farsi capire) ! voto.0.
Forse oggi appare un po' datato,ma qua c'e' tutta la tipica visionarieta' felliniana,anche se del maestro continuo a preferire le sue prime opere...piu' realiste...e meno visionarie.
Petronio e Fellini s’incontrano a distanza e si riconoscono.
In fondo cos’era stato La Dolce Vita se non prove tecniche di trasmissione di questo pazzo corteo di maschere guidate dalla Dea Fortuna nel Satyricon?
degno compare dello Jodorowsky e Paradzanov più ispirati.
per essere un film del 1969 il lavoro sulla colonna sonora è incredibile, con Rota che scrive "solo" un esile e sublime tema, mentre il resto della Torre di Babele arriva dall'avanguardia elettroacustica mischiata con musiche tradizionali provenienti da tutti gli angoli del pianeta.
Il film non l'ho visto tutto, ma la prima mezz'ora mi è bastata per non capirci niente ed anche per scocciarmi un pò. Per fortuna, c'è quest'aria un pò folle e senza senso, che rende il film originale.
Greve e moralistico, una voce stentorea e senile che dice poco e irrita più che sorprendere o colpire al cuore. Fellini gioca con i fantasmi e i mostri della sua fantasia infinita. Ma siamo già nella parte discendente della sua carriera. E si vede.
“Roma. Prima di Cristo. Dopo Fellini.”
Frase di lancio originale nel 1969, il film fu preceduto, accompagnato e seguito da una grande campagna pubblicitaria e mediatica. Oggi il Satyricon secondo Fellini sopravvive alle mode, non teme l’oblio, anche se il film non è stato visto nè letto il libro di Petronio.
La parola è entrata in… leggi tutto
Il film girato da Fellini non è una trasposizione letterale del romanzo originale di Petronio. Esistono infatti numerose differenze tra le due opere: non approvo queste modifiche. Ciò che è rimasto del Satyricon di Petronio è bellissimo e sufficientemente grottesco, perché aggiungere altri personaggi?
Ho preferito la versione di Polidoro,… leggi tutto
La dolce vita romana ai tempi dei Fori Imperiali.L'opera di Petronio,da molti considerata una sorta di parodia dell'Odissea omerica in cui al prode Ulisse viene sostituito un protagonista inetto e vanesio rivive nella visualizzazione pantagruelica di Fellini.Però qui non c'è nulla di parodia,non c'è ironia.Il tono è molto più lugubre,funereo.Più che in… leggi tutto
Il film girato da Fellini non è una trasposizione letterale del romanzo originale di Petronio. Esistono infatti numerose differenze tra le due opere: non approvo queste modifiche. Ciò che è rimasto del Satyricon di Petronio è bellissimo e sufficientemente grottesco, perché aggiungere altri personaggi?
Ho preferito la versione di Polidoro,…
“Roma. Prima di Cristo. Dopo Fellini.”
Frase di lancio originale nel 1969, il film fu preceduto, accompagnato e seguito da una grande campagna pubblicitaria e mediatica. Oggi il Satyricon secondo Fellini sopravvive alle mode, non teme l’oblio, anche se il film non è stato visto nè letto il libro di Petronio.
La parola è entrata in…
“Roma. Prima di Cristo. Dopo Fellini.” Frase di lancio originale del film Trifena/Capucine :- “Venere favorisce i matrimoni tenuti in mare.” Encolpio/Martin Potter : -”Ascilto ... cosa dice il poeta? Ogni momento qui presente potrebbe essere l'ultimo, in modo da riempirsi fino a vomitare ... o qualcosa del genere?” Soldato al sepolcro/Wolfgang Hillinger :- “Hanno rubato…
c'è chi dice che la colonna sonora di un film sia veramente riuscita quando, anche facendo inequivocabilmente parte della struttura portante dell'opera cinematografica, non si percepisce come elemento…
Vi immaginate una bambina in età prescolare, totalmente incapace di seguire un cartone animato comodamente distesa sul divano, per la costante e indifferibile necessità di controllare che le sue pantofole…
Straordinario esercizio di nulla, per un Fellini ormai definitivamente entrato in una parte molto particolare della sua carriera, fatta di luci mistiche, di colori accesi, di paesaggi lussureggianti, di regge, di costumi, di sesso e di storia; il periodo delle “carnevalate”. Satyricon (già il titolo la dice lunga) si muove sinuosamente nella Roma dei fori imperiali, calcando…
Fellini – Satyricon (1969), film arcaico e avveniristico liberamente tratto dal romanzo Satyricon dello scrittore latino Petronio Arbitro, girato al Teatro n. 2 di Cinecittà, il luogo dove prende vita l’universo felliniano, i sogni, gli ambienti e i personaggi provenienti dalla sua fervida immaginazione e dalle sue matite colorate. Sul set è presente come assistente…
Questa playlist è la versione-editing della corrispondente INCIPIT (NARRATIVA E CINEMA) del 16 aprile 2010, emendata al fine di esporre chiaramente e in ordine cronologico i commenti (gli incipit) proposti dagli…
Cinema e gastronomia: accoppiata spesso formidabile nella commedia - che il mangiare è cosa allegra per noi umani - e alle volte con risvolti grotteschi, quando l'abbuffarsi è pantagruelico. C'è poi un sottofilone…
La dolce vita romana ai tempi dei Fori Imperiali.L'opera di Petronio,da molti considerata una sorta di parodia dell'Odissea omerica in cui al prode Ulisse viene sostituito un protagonista inetto e vanesio rivive nella visualizzazione pantagruelica di Fellini.Però qui non c'è nulla di parodia,non c'è ironia.Il tono è molto più lugubre,funereo.Più che in…
Difficile dire cosa sia stata Roma per il cinema - e non solo per quello italiano - senza cadere nella retorica e nei luoghi comuni. Solo poche città al mondo (Parigi, New York, forse Londra) hanno saputo occupare lo…
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Commenti (9) vedi tutti
Lascio perdere i primi 10' perchè già avrei lasciato stare la visione ... il resto risulta incapibile ed insopportabile (certo che tra Fellini e Pasolini si davano la mano per non farsi capire) ! voto.0.
commento di chribio1Forse oggi appare un po' datato,ma qua c'e' tutta la tipica visionarieta' felliniana,anche se del maestro continuo a preferire le sue prime opere...piu' realiste...e meno visionarie.
commento di ezioPetronio e Fellini s’incontrano a distanza e si riconoscono. In fondo cos’era stato La Dolce Vita se non prove tecniche di trasmissione di questo pazzo corteo di maschere guidate dalla Dea Fortuna nel Satyricon?
leggi la recensione completa di yumedegno compare dello Jodorowsky e Paradzanov più ispirati. per essere un film del 1969 il lavoro sulla colonna sonora è incredibile, con Rota che scrive "solo" un esile e sublime tema, mentre il resto della Torre di Babele arriva dall'avanguardia elettroacustica mischiata con musiche tradizionali provenienti da tutti gli angoli del pianeta.
commento di giovenostaVoto 4. [12.09.2013]
commento di PP6/7
commento di nico808
commento di incallitoIl film non l'ho visto tutto, ma la prima mezz'ora mi è bastata per non capirci niente ed anche per scocciarmi un pò. Per fortuna, c'è quest'aria un pò folle e senza senso, che rende il film originale.
commento di Utente rimosso (Titanic900)Greve e moralistico, una voce stentorea e senile che dice poco e irrita più che sorprendere o colpire al cuore. Fellini gioca con i fantasmi e i mostri della sua fantasia infinita. Ma siamo già nella parte discendente della sua carriera. E si vede.
commento di mucciarelli