Regia di Damien Manivel, Igarashi Kohei vedi scheda film
VENEZIA 74 - ORIZZONTI
Nel Giappone di una zona montana e nordica, un bimbo di cinque o sei anni viene ogni mattina svegliato presto dal padre pescatore, che si alza all'alba per iniziare la sua faticosa attività.
Non riuscendo più a riaddormentarmi, il bimbo inizia a prepararsi ad una nuova giornata.
Il regista francese Damien Manivel, esperto indagatore delle più intime sfaccettature dei suoi protagonisti, e per l'occasione coadiuvato dal cineasta nipponico Igarashi Kohei, segue lo spogliato e talvolta impacciato tenerissimo bimbetto lungo tutta una sua routinaria giornata di vita: mentre disegna, si prepara e veste pervadere a prendere i mezzi che lo porteranno a scuola, facendogli perdere un guanto per la strada, nei contrattempi a volte buffi, altre volte lievi che lo colgono (quando coi piedi inzuppati si scrolla la neve dagli scarponcini, rischiando di perdere il treno, quando lascia per strada lo zainetto salvo tornare sui suoi passi a riprenderlo.
Attorniati anche noi spettatori da un panorama immacolato di neve davvero pittoresco, La nuit où j'ai nagé è un esperimento gradevole, minimalista e riuscito che non ha bisogno di parole per riuscire a scandire con precisione i termini di un racconto di vita come tanti, ma anche unico.
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