La neve ricopre le montagne del Giappone. Ogni notte, un pescatore si fa strada verso il mercato della città. La partenza sveglia il figlio di sei anni, per cui è poi impossibile riaddormentarsi. Nella casa avvolta dal silenzio, il bambino fa un disegno che poi mette nella sua cartella. Nel percorso verso scuola, ancora addormentato, si allontana dal suo cammino e si inoltra nella neve, verso la città.
Solitudine, silenzio, poesia: organigramma quotidiano della vita d’artista.
Takara disegna. Takara fotografa. Takara tace. Takara osserva.
Chi se non un artista in nuce, ci vogliono narrare i due registi, in questo poetico ritratto di crescita di un bambino, totalmente a suo agio nell'universo nipponico e innevato dei grandi.
Una sommessa, piccola fiaba senza parole, La nuit ou j'ai nagé, immersa nel biancore della neve e nello stupore di un bambino di sei anni che “ nuota” per un giorno e una notte in un mondo silenzioso come in un acquario.
Intorno a lui, come pesci colorati, “nuotano” case, strade, macchine, uomini lungo traiettorie parallele che non s’incontrano, un… leggi tutto
Venezia 74 - Orizzonti.
Di fronte all'invasione di un cinema sempre più artificioso, alla ricerca di colpi ad effetto o al contrario dell'assoluto rigore (due caratteristiche che gli stessi spettatori ricercano famelicamente), un'opera minimale qual é The night i swan é un toccasana, una parentesi tra le proiezioni di tutti i giorni.
Semplicità purissima,… leggi tutto
Film senza parole. Totalmente privo di dialogo.
Un bimbo intraprende un viaggio rocambolesco perché vuole portare un disegno a suo padre che lavora al mercato del pesce in una città molto lontana rispetto alla loro abitazione. E così in una mattina di un gelido inverno il piccolo prende il treno, gira per vie sconosciute, va in un centro commerciale, riesce a raggiungere…
È iniziato ieri, col botto, il fine settimana al cinema di cui vedete elencate qui sotto le nuove offerte. L'aspetto esplosivo è dato dall'arrivo di Aladdin, in sala già da ieri, che ha già…
Solitudine, silenzio, poesia: organigramma quotidiano della vita d’artista. Takara disegna. Takara fotografa. Takara tace. Takara osserva. Chi se non un artista in nuce, ci vogliono narrare i due registi, in questo poetico ritratto di crescita di un bambino, totalmente a suo agio nell'universo nipponico e innevato dei grandi. Daniel Manivel e Kohei Igarashi compiono un atto perfetto di…
Senza parole. In tutti i sensi.
I registi Damien Manivel e Kihei Igarashi si sono conosciuti in occasione del festival di Locarno nel quale presentavano le loro rispettive opere. Insieme decisero che avrebbero girato un film insieme e la ricerca di idee li ha portati nel nord del Giappone, a Aomori (che significa “la foresta verde”) in una delle zone più fredde e innevate…
É incredibile come il tempo passi velocemente, soprattutto quando ti estranei dal mondo di tutti i giorni e ti trovi in una bolla che tiene a debita… segue
Quest'anno la sigla del Festival di Venezia è cambiata: non entriamo più nell'occhio di Simone Massi, nel petto del rivoltoso di Aleksandr Dovzenko o nella barca felliniana. Questa volta ricostruiamo…
Una sommessa, piccola fiaba senza parole, La nuit ou j'ai nagé, immersa nel biancore della neve e nello stupore di un bambino di sei anni che “ nuota” per un giorno e una notte in un mondo silenzioso come in un acquario.
Intorno a lui, come pesci colorati, “nuotano” case, strade, macchine, uomini lungo traiettorie parallele che non s’incontrano, un…
VENEZIA 74 - ORIZZONTI
Nel Giappone di una zona montana e nordica, un bimbo di cinque o sei anni viene ogni mattina svegliato presto dal padre pescatore, che si alza all'alba per iniziare la sua faticosa attività.
Non riuscendo più a riaddormentarmi, il bimbo inizia a prepararsi ad una nuova giornata.
Il regista francese Damien Manivel, esperto indagatore delle…
Venezia 74 - Orizzonti.
Di fronte all'invasione di un cinema sempre più artificioso, alla ricerca di colpi ad effetto o al contrario dell'assoluto rigore (due caratteristiche che gli stessi spettatori ricercano famelicamente), un'opera minimale qual é The night i swan é un toccasana, una parentesi tra le proiezioni di tutti i giorni.
Semplicità purissima,…
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leggi la recensione completa di ManuelaZarattiniSolitudine, silenzio, poesia: organigramma quotidiano della vita d’artista. Takara disegna. Takara fotografa. Takara tace. Takara osserva. Chi se non un artista in nuce, ci vogliono narrare i due registi, in questo poetico ritratto di crescita di un bambino, totalmente a suo agio nell'universo nipponico e innevato dei grandi.
leggi la recensione completa di gaiartUn favola chapliniana tra le nevi del Giappone. Senza parole.
leggi la recensione completa di ROTOTOMUn piccolo haiku, una perla preziosa nel chiasso tutt’intorno.
leggi la recensione completa di yume