Regia di Vahid Jalilvand vedi scheda film
Cinema paraculo, lo chiamo.
Si instilla un dubbio nel pubblico, fornendo tutti gli elementi per metterlo in crisi.
Poi gli si fa guardare tutto il film e lo si lascia là. Col dubbio su come avrebbe agito/giudicato.
Nel caso specifico la storia è presto detta. Un medico investe famigliola su motorino (anche se per colpa di un altro automobilista scorretto - sottolineo questo particolare perché ogni dettaglio è offerto col bilancino, per fare in modo che il dubbio si propaghi in ogni direzione e frangia di pensiero -), il figlioletto maschio di circa 8 anni, accusa qualche dolore ma nulla di più, il medico lo visita sommariamente senza riscontrare anomalie, offre dei soldi di risarcimento e invita il capofamiglia a recarsi in ospedale (cosa che non faranno - come detto prima, una botta al cerchio e una alla botte -).
Si salutano e finisce là. La mattina dopo si ritrova il bambino morto in ospedale per cause sconosciute. L’autopsia dirà che aveva il botulino, sarebbe morto entro tre/quattro giorni al massimo. Botulino causato da carne di pollo acquistata incautamente a basso costo da un macellaio di scarsissimi principi. Il padre del bimbo, roso da rabbia e rimorso finirà in rissa col venditore di carne malata, uccidendolo incidentalmente.
In tutto questo il medico, che confessa solo alla moglie come potrebbero stare le cose, è roso dal dubbio che non sia stato il botulino ad uccidere il ragazzo ma l’urto con la sua auto, e che la sua condotta abbia causato morti e carceri forse evitabili.
Finirà, in colpevole ritardo, col procedere ad una seconda autopsia che - a giudicare dal suo stato affranto, ma senza certificarlo allo spettatore - confermerà i suoi dubbi ed il successivo comportarsi colpevolmente al processo per la morte del bimbo.
Cinema paraculo: ti offro tutte le varianti di una storia possibile e ti lascio lì a pensare: ha fatto bene, ha fatto male, ma se facevano l’autopsia per l’incidente s’accorgevano lo stesso del botulino?
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