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Il dubbio - Un caso di coscienza

Regia di Vahid Jalilvand vedi scheda film

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La recensione su Il dubbio - Un caso di coscienza

di Furetto60
7 stelle

Dramma umano, potente e toccante. Ottimo film, buona la prova attoriale.

Siamo in Iran,infatti tutte le donne portano il velo, sul capo. Il dottor Nariman è un medico anatomo-patologo,che una sera accidentalmente urta con l’auto uno scooter, su cui viaggiano ben quattro persone, senza casco, da quelle parti,a quanto pare, non è obbligatorio; genitori e bimba piccola non si sono fatti niente, ma il piccolo Amir di 8 anni ha riportato un leggero trauma cranico,tuttavia il padre pare più interessato ai danni al mezzo e infatti accetta, anche se dopo qualche ritrosia, i soldi del medico, che con l’assicurazione scaduta preferisce non chiamare la polizia. Tuttavia, coscienziosamente, consiglia di condurre il piccolo in ospedale per effettuare gli accertamenti del caso,ma nonostante le  insistenze del medico, il suo papà passa davanti all'ospedale senza fermarsi. La mattina successiva, Nariman scopre con raccapriccio,che è stato portato nell'obitorio della clinica, proprio il corpo senza vita di Amir: la diagnosi parla di avvelenamento alimentare, ma a Nariman viene il legittimo sospetto che la caduta dalla moto, possa aver causato il decesso; tuttavia l’autopsia eseguita propria dalla moglie, che lavora nello stesso nosocomio,sembra fugare ogni dubbio:il bambino è morto per intossicazione da botulino. Peraltro la famiglia di Amir si comporta in modo strano, i genitori pur stravolti dal dolore sembrano però nascondere qualcosa. E infatti l'avvelenamento alimentare c’è stato, tanto che il senso di colpa tormenta anche il padre di Amir, che ha commesso la leggerezza di aver acquistato polli a basso prezzo, ma evidentemente malati, non potevano essere commercializzati e tanto meno mangiati;ciò gli procura profondo rimorso e terribili attriti con la moglie; infine si reca al mercato dove stana e aggredisce lo sciagurato che glieli ha venduti, fino a mandarlo in coma. Lui finisce in carcere, ma intanto il dottore, prosegue ossessivamente le sue indagini. L'incrocio anche se casuale e drammatico tra due mondi cosi diversi,ci racconta tanto di diseguaglianze sessismo,razzismo, ma soprattutto pone seri interrogativi alla coscienza dello spettatore. Spesso, troppo spesso, sentiamo o leggiamo nelle cronache locali, di pirati della strada che dopo aver causato tragedie automobilistiche vigliaccamente prendono il largo, per scansarsi responsabilità ed eventuali conseguenze; qui invece siamo di fronte ad una persona sensibile e profondamente umana, che seppure commette un grave sbaglio, lo fa in sostanziale buona fede e non riesce sbrigativamente a derubricare quella prematura morte, attribuendola ad avvelenamento, ma rimugina su svariate congetture, fino a far riesumare il corpo della vittima per un'ulteriore autopsia.Il film è sobrio e gestisce questo argomento delicatissimo, con sommo rigore, usando un taglio quasi teatrale, dove anche una sequenza di campi vuoti ha valore, tanto quanto i dialoghi serrati e riesce a raccontare di un’intera società.La regia opera in sottrazione,con grande misura,ogni scena è indispensabile nell'economia del racconto,riuscendo ad esprimere un intimo senso di malessere attraverso alcune semplici scelte come far prevalere i suoni dell’ambiente rispetto alla colonna sonora, che è quasi del tutto inesistente;i lunghi silenzi sono strumentali allo sviluppo narrativo, infatti, le pause prolungate amplificano questo tono intimista, aumentando il senso di turbamento e straniamento nello spettatore.La narrazione, inoltre, subisce frequenti salti di ordine cronologico, imponendo a chi guarda uno sforzo ulteriore per riempire questi vuoti temporali e dare un senso ai fatti. Tuttavia, queste ellissi volute, danno un ritmo svelto a un storia, altrimenti statica, eliminando lunghi periodi narrativi, di cui veniamo a conoscenza attraverso i dialoghi tra i personaggi.Vahid Jalilvand, lascia la conclusione parzialmente aperta e porta in sala una storia potente, vibrante e toccante.

 

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