Regia di Paolo Heusch vedi scheda film
Ottimo e sottovalutato
Il mitico Totò è stato un comico naturale estroso, geniale ed unico, ma anche un interprete a 360 gradi capace di recitare qualsiasi ruolo sempre con grande disinvoltura e maestria. Questo film, che la redazione del sito ha stranamente criticato, è invece una grande opera, che consente al nostro beneamato, di esprimere tutta la sua artisticità, in un ruolo decisamente insolito e dal tratto addirittura drammatico. A riprova della versatilità di un attore eccezionale, se non unico.
Il comandante del titolo è un generale dell'esercito collocato suo malgrado a riposo, per raggiunti limiti di età, e qui cominciano i guai. Abituato alla vita militare e a un ruolo di comando, mal si adatta a quella di borghese senza molto da fare, s’inventa attività per le quali non è molto portato, fino a rischiare la galera,o addirittura il suicidio, facendosi prestanome involontario per affari loschi, di cui ovviamente, non ha nessuna contezza.Sarà salvato "in extremis" da familiari affettuosi e comprensivi. Ci sono momenti esilaranti ma, sostanzialmente, il film è un seria e profonda riflessione sulla cosiddetta terza età, periodo strano e difficile e quello che succede al nostro sfortunato"generale"è una situazione molto più frequente di quanto si creda. Quando e se le condizioni di salute sono ancora buone, si sente il bisogno di partecipare alla vita sociale, di sentirsi in qualche modo ancora utile e non messo da parte o confinato in un “luogo di riposo”
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