Regia di Paolo Heusch vedi scheda film
Questo è un film in cui il grande Totò cerca di dare un nuovo impulso alla sua grandezza di attore:non più solo macchietta tutta frizzi,lazzi e giochi verbali ma personaggio incline al patetico,comico malinconico,un artista che vede avvicinarsi il suo crepuscolo.Però è sempre Totò.Forse il film diretto quasi con timidezza da Heusch non riesce ad uscire dall'ambiguità di questo personaggio(il generale in pensione) che più volte nel film oscilla tra la comicità popolare di cui Totò era indiscusso maestro e qualcosa di più ambizioso,un uomo abituato a decidere per sè e per gli altri che ora si ritrova ,da pensionato nullafacente a essere una sorta di pedina patetica nelle mani di loschi affaristi.E scopre anche il patetico tentativo di compiacerlo da parte dei suoi familiari.Ma ne va del suo onore.La grandezza dell'Antonio De Curtis attore naturalmente è fuori discussione.Questo film,scritto dallo sceneggiatore abituale di Sordi,voleva essere probabilmente un tentativo di rinnovare la sua immagine comica o perlomeno di aggiornarla al passo dei tempi.Del resto si sa che è assai delicato il passaggio dalla vita attiva a quella da pensionato.Nonostante le ambizioni di un ritratto intriso di malinconia paradossalmnte le parti che sembrano meglio riuscite sono quelle in cui Totò è lasciato a briglia sciolta,esibendo la sua consueta vis comica....
una regia corretta ma quasi timida nel suo svolgere l'onesto compitino affidatole
fuori comeptizione
non male
discreta
ok
carattterista di razza
abbonato a un certo tipo di personaggi
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