Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film
Autore del simpatico Bone Tomahawk (che già comunque palesava certe carenze), Zahler s'impegna (si fa per dire) a scrivere e dirigere questo suo nuovo film, tanto inconcepibilmente apprezzato da parte della critica e del pubblico quanto incredibilmente pessimo.
Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi (2017): Vince Vaughn
Sceneggiato con manica larga e una perversa tendenza ad indugiare su particolari o insignificanti (dei quali è intessuta la prima parte) o ripugnanti (in un'orgia di violenza fine a se stessa e quasi comicamente mal coreografata), Brawl in Cell Block 99 (in originale, che significa Rissa nel blocco 99) è un film tra l’altro imbevuto di stereotipi e cliché ben oltre il livello di guardia, debole sul fronte non solo narrativo ma anche stilistico, che deborda nel parosissimo allucinato e totalmente assurdo del ridicolo non si sa se involontario (mai viste prigioni di massima sicurezza più malamente illuminate e blocchi carcerari [americani] situati in bizzarre repliche di segrete medievali dell’Inquisizione).
La prima parte, poi, non è solo stiracchiata all'inverosimile, monotona e stanca, ma si conclude pure con una delle scelte più idiote mai compiute da un personaggio di finzione in un film di una qualunque epoca (scelta che sarà poi, naturalmente alle origini di tutte le sue disgrazie).
La seconda è invece un banale collezione di scenette truculente e ributtanti prive di qualunque originalità o inventiva, oltreché spesso e volentieri prive di qualunque suspense e come se ciò non bastasse grandemente improbabili (per un ex-pugile il Bradley di Vaughn sferra dei pugni con una tecnica ridicola e una velocità alquanto senile).
Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi (2017): Udo Kier, Vince Vaughn
Ma non solo annoia (salvo quel paio di occasioni nelle quali disgusta), questo Cell Block 99, ma in aggiunta, si fa latore di un'ideologia piuttosto reazionaria (ma c’era da aspettarselo) nonché, anche se spero di sbagliarmi, vagamente razzista (vedi il medico abortista che, ovviamente, dev’essere coreano [vai a sapere perché]).
Tutti i personaggi sono macchiette senza spessore, delle figurine (non solo il protagonista, ma la moglie [interpretata da Jennifer Carpenter, la Debra di Dexter], gli scagnozzi del Cartello, l’immancabile sadico direttore del penitenziario) e tutti i risvolti della sedicente trama scontati.
Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi (2017): Jennifer Carpenter
Che il titolo originale sia un omaggio a Riot in Cell Block 11 di Siegel (un titolo da recuperare)? Comunque sia, questo film di Zahler è imparagonabile all'ottimo film di Siegel ma soprattutto impossibile da giudicare altrimenti se non come uno dei peggiori film della stagione.
Esageratamente esaltato dalla critica d'oltreoceano (e ti pareva), da noi è stato distribuito solo in cassetta, e la speranza è che finisca smarrito per i meandri delle offerte dell'home-video, per poi venir dimenticato per sempre.
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