La recensione su Cell Block 99 - Nessuno può fermarmi

di alan smithee

7 stelle

VENEZIA 74 - FUORI CONCORSO

Che il nostro uomo abbia le cosiddette "mani pesanti" lo si intuisce da come riduce in un paio di minuti la macchina della sua donna (non che sia immotivata, la ragione di questa sua incontenibile nevrosi); beh meglio contro la macchina che contro la donna, si potrebbe affermare grossolanamente, anzi grevemente, ma restando in tema con lo spirito sbruffone e un po' scorretto di questi divertente, irresistibile "prison movie" che getta fango, pur senza dichiararlo, sui medesimi film che, tra fine '80 ed oggi il duo rivale (ma non troppo) Stallone/Swartzy ha girato con frequenza restando sempre nell'ambito di un politica correct quasi sempre imbarazzante e perennemente fastidioso.

Sta di fatto che, dopo una sapiente costruzione che dura oltre un'ora per preparare inadeguato campo d'azione, ecco che iniziano a volare pugni: ma non quelli di due star culturista che picchiano sodo producendo qualche graffio: qui tutto il contrario. Pugni così ben assestato da parte del nostro uomo fisicamente ben messo, ma dal fisico "realista" e possibile, a cui tuttavia sarebbe impossibile realisticamente infliggere quelle conseguenze a tal punto invasive e devastanti.

Vince infatti qui spacca letteralmente le ossa: e ci fa rendere complici di un massacro così pulp e sopra le righe da strappare applausi e consensi a catena, di cui forse un po' ci vergognano, ma neppure te.

Il film è uno spasso totale, scritto molto bene e validamente interpretato da un "nuovo" Vince Vaughn che finalmente cambia genere e trova la retta via per rifarsi una storia e, speriamo, una carriera.

Ottima regia e sceneggiatura da parte del valido responsabile di Bone Tomahawk, quel western/horror che reinvento' recentemente il genere.

Ottimo pure Don Johnson, mentre Udo Kier non è più in grado di stupire nella bizzarria infinita dei suoi ruoli cameo.

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